Mentre la pandemia sta forse passando, l’Ensemble di Archi genovese “L’accademia del Chiostro” propone la sua ricetta per risollevare anche il fisico dei pazienti, oltre che lo spirito.
L’Accademia per il 22mo anno presenta la sua manifestazione “Musica nei Musei, e non solo”: appuntamento venerdì 29 ottobre, alle ore 21, al Palazzo della Meridiana, in Salita San Francesco. Il concerto, che quest’anno si intitola “Le note, la cura, la speranza” sarà ospitato dalla Sala del Colonnato.
L’Accademia del Chiostro, diretta dal maestro Massimo Vivaldi, sarà accompagnata dal soprano Stefania Pietropaolo.
“La musica può curare? – si domanda Donatella Ferraris, direttrice dell’Accademia e violoncellista dell’Ensemble – Sappiamo che il susseguirsi delle note può lenire dolori dell’animo umano ed è innegabile che gli stimoli sonori influiscono sulla vita degli individui già nel grembo materno. La musica, linguaggio sonoro strutturato più immediato della verbalità, è in grado di bypassare la sfera verbale conscia, andando a stimolare direttamente il preconscio e l’inconscio. Ci può capitare di ricordare eventi della nostra infanzia e riscontrare che essi siano legati ad una particolare melodia, che emerge da chissà quale anfratto della nostra memoria”.
“La musica è capace di curare semplicemente perché veicola bellezza, e la bellezza è di per sé curativa – prosegue Ferraris – E’ evidente che la musica non può rimuovere da sola le patologie che affliggono le persone: ma può essere fortemente di supporto nel processo di cura e guarigione. È scientificamente provato che l’ascolto musicale aumenta la produzione di endorfine, contribuendo ad un maggiore benessere delle condizioni generali. E’ con questo spirito che ci accingiamo ad offrire una serata di musica con particolare riguardo alle donne che hanno sperimentato l’esperienza dolorosa della malattia e si preparano ad affrontare un percorso pieno di difficoltà pratiche ed emotive”.
“Saranno eseguiti – conclude la direttrice dell’Accademia – brani tratti dalla tradizione classica, operistica e popolare, nella maggior parte dei casi caratterizzati dall’importanza della donna come figura centrale e fonte d’ispirazione.
Una bella occasione, insomma, per condividere il potere curativo della musica, soprattutto attraverso lo scambio di energie positive che viene a crearsi fra pubblico ed esecutori, interrotto per un lungo periodo a causa delle restrizioni imposte dalla pandemia. Ringraziamo per l’aiuto l’architetto Caterina Viziano (Associazione Amici di Palazzo della Meridiana); la professoressa Lucia Del Mastro (Università di Genova; Direttore Breast Unit – Ospedale San Martino di Genova); il professor Paolo Pronzato (Direttore Oncologia Medica 2 Ospedale San Martino); la professoressa Paola Volpi (Associazione PerLaDonna)”.
Programma: 1) G. BIZET (1838 – 1875) Trilogia da “Carmen”: – Preludio – Habanera – Entr’acte; 2) G.B. PERGOLESI (1710 – 1736) Stizzoso mio stizzoso; 3) G.F. HÄNDEL (1685-1759) The Arrival of Queen of Sheba”; 4) E. ELGAR (1857 – 1934) Nimrod/Sanctus; 5) C. GARDEL (1890 – 1935) Por una cabeza; 6) F. P. TOSTI (1846 – 1916) A’ vucchella.
PAOLO FIZZAROTTI