Offensiva anti degrado anche a Genova. Gli agenti della Polizia Municipale hanno lavorato sodo e negli ultimi giorni hanno completato un primo censimento delle persone che svolgono attività di accattonaggio per strada.
I nomi dei primi 400 identificati, in gran parte stranieri, sono finiti in un dossier che l’assessore leghista alla Sicurezza Stefano Garassino consegnerà la prossima settimana alla prefetta Fiamma Spena.
Tra i 400 spiccano i nomi di ben 118 richiedenti asilo, quasi tutti africani e “per la maggior parte del Gambia, Mali e Ghana”.
I migranti risultano ancora seguiti da alcune onlus e coop che ricevono i proventi dal Ministero dell’Interno (35 euro al giorno a richiedente asilo) non solo per il loro sostentamento (vitto, alloggio, bus, wi-fi, paghetta, etc.) ma anche per la formazione e l’avvio di progetti di integrazione.
I migranti che sono riusciti a ottenere i privilegi del sistema di accoglienza, ma svolgono ugualmente l’attività di accattonaggio, ovviamente non prevista dal dettagliato programma per i presunti profughi, ora rischiano di vedere revocato il loro status di richiedenti asilo.
Non è tutto. Perché sono attesi provvedimenti anche nei confronti delle onlus e coop genovesi (sarebbero tre) che hanno preso in carico i 118 migranti, ma evidentemente non sono in grado di comportarsi e seguire le regole come le altre associazioni.