Un nuovo interrogatorio. Il terzo in due anni. Potrebbero essere sentiti ancora dai pm di Tempio Pausania il 20enne Ciro Grillo e i suoi tre amici genovesi (Edoardo Capitta, Vittorio Lauria e Francesco Corsiglia) accusati di violenza sessuale nei confronti di una studentessa coetanea italo-norvegese, che nel luglio 2019, con un’amica, aveva accettato di seguirli a casa dopo una serata alla discoteca Billionaire.
L’ipotesi è al vaglio dei difensori dei giovani, che dopo il nuovo avviso di chiusura delle indagini preliminari, hanno 20 giorni di tempo per chiederlo ai pm della procura di Tempio Pausania.
Gli inquirenti ieri hanno chiuso per la seconda volta le indagini sulla vicenda, dopo una prima chiusura a novembre scorso.
Ciò è stato necessario dopo che gli indagati avevano chiesto di essere di nuovo interrogati e in questo contesto è stato meglio definito il quadro della seconda presunta violenza sessuale, quella riferita alle foto oscene scattate mentre l’amica della 19enne italo-norvegese dormiva (presunto atto in cui risulta estraneo Corsiglia).
Ciro Grillo e gli amici genovesi accusati di violenza sessuale: chiuse le indagini
La 19enne il giorno dopo i presunti fatti era andata al mare per fare kitesurf e aveva continuato la vacanza in Costa Smeralda per circa una settimana, denunciandoli una volta rientrata a Milano.
Tutti e quattro i 20enni genovesi hanno sempre ribadito che il rapporto è stato consenziente.
I pm della procura di Tempio Pausania potranno chiedere il rinvio a giudizio, dopo l’eventuale nuovo interrogatorio. In caso di processo i difensori potrebbero anche chiedere il rito abbreviato.
Nei giorni scorsi, il fondatore del M5S Beppe Grillo era intervenuto sul web e, citando il video agli atti, aveva difeso il figlio e i suoi amici definendoli anche “dei coglioni” come altri ragazzi della loro età, ma “non certo degli stupratori”.