Approvato dal Governo Draghi il nuovo Reddito di Emergenza come sostegno economico alle in difficoltà. Le ACLI in campo con un sito web dedicato.
Presidente Regionale ACLI: “Un sostegno concreto alle famiglie in difficoltà”
Il nuovo Decreto Sostegni, approvato qualche giorno fa dal Governo Draghi, ha inserito, tra le misure anti crisi, anche il nuovo Reddito di Emergenza per i mesi di marzo, aprile e maggio. La misura è un sostegno economico ai nuclei familiari in condizioni di necessità e varia dai 1.200 a i 2.400 euro con incrementi nel caso siano presenti in famiglia componenti con disabilità. Ne abbiamo parlato con Chiara Volpato, Presidente delle ACLI regionali della Liguria.
Presidente, il Governo Draghi ha esteso il Reddito di Emergenza anche per marzo, aprile e maggio, per voi cosa significa?
Siamo consapevoli che si tratta di un’azione sociale importantissima. Il 4 marzo, l’Istat ha diffuso i primi dati sulla povertà che offrono purtroppo un quadro chiaro delle conseguenze che la grave crisi economica prodotta dal Covid e dall’emergenza sanitaria ha determinato. Nel 2020 si stimano oltre 2 milioni di famiglie in povertà assoluta, e anche nella nostra città le famiglie sono in grande difficoltà, per questo tutti i servizi delle Acli, Caf e Patronato si sono messi al lavoro da subito: abbiamo già istituito una task force per rispondere in maniera precisa e capillare e ce la metteremo tutta affinché tutti coloro che vivono in situazioni complesse e hanno diritto al REm, riescano a fare la domanda all’INPS.
I tempi per presentare la domanda di REm sono molto stretti però.
Sì, le domande vanno presentate entro il 30 aprile prossimo, per questo oltre alla consueta modalità per appuntamento in presenza, abbiamo creato un sito dedicato esclusivamente al Reddito di Emergenza, già attivo, dove sarà possibile inviare i dati per la domanda REm, in tutta sicurezza e evitando inutili code: basta accedere al sito www.rem2021.it muniti di ISEE aggiornato e al resto ci penseremo noi. Al Patronato Acli il servizio è gratuito, meglio affidarsi a mani esperte che conoscono bene la materia.
Quali sono i requisiti per accedere al Reddito di Emergenza?
Prima di tutto bisogna essere in possesso di un modello ISEE aggiornato perciò consiglio, a chi ne fosse sprovvisto, di prendere subito un appuntamento con i nostri operatori del CAF, ricordiamo i tempi sono molto stretti.
Poi ci sono una serie di requisiti, questi i principali:
1) Valore del reddito familiare riferito alla mensilità di febbraio 2021 inferiore a una soglia pari all’ammontare del beneficio REm. Per i nuclei familiari che risiedono in abitazione in locazione, la soglia reddituale di accesso al beneficio aumenta di un dodicesimo del valore annuo di locazione, come da dichiarazione ISEE.
2) Residenza in Italia, con riferimento al solo componente che richiede il beneficio.
3) Patrimonio mobiliare inferiore a 10.000 euro riferito all’anno 2020. La soglia è aumentata di ulteriori 5.000 euro per ogni componente del nucleo familiare diverso dal richiedente, fino a un massimo di 20.000 euro. Tale massimale è incrementato di 5.000 euro in caso di presenza nel nucleo familiare di un componente in condizione di disabilità grave o di non autosufficienza.
4) ISEE in corso di validità, ordinario o corrente, non superiore a 15.000 euro.
5) Nel nucleo familiare non devono essere presenti componenti che percepiscono, o hanno percepito, una delle indennità Covid per i lavoratori stagionali del turismo, degli stabilimenti termali, dello spettacolo e dello sport.
6) Nel nucleo familiare non devono sono presenti componenti titolari di pensione diretta o indiretta (ad esclusione dell’assegno ordinario di invalidità) o percettori di Reddito o Pensione di Cittadinanza.
C’è qualche altra categoria che potrebbe usufruire del Rem?
Sì, possono chiedere il Reddito di emergenza anche coloro che usufruivano di Naspi o Dis Coll, purché in presenza di queste condizioni:
1) aver cessato di usufruire NASPI o DIS-COLL tra il 1° luglio 2020 e il 28 febbraio 2021;
2) non avere in corso nessun contratto di lavoro subordinato, ad esclusione del contratto a intermittenza senza diritto all’indennità di disponibilità;
3) non avere in corso nessun rapporto di collaborazione coordinata e continuativa;
4) avere un ISEE in corso di validità, ordinario o corrente, non superiore a 30.000 euro;
5) non essere titolare di pensione diretta o indiretta, a esclusione dell’assegno ordinario di invalidità;
6) non essere titolare di Reddito o Pensione di cittadinanza.