Dalle indagini è emerso come l’albanese fosse sposato con una connazionale con la quale vive ad Alassio con i due loro figli
I Poliziotti dell’Ufficio Immigrazione del Commissariato di Polizia di Alassio hanno scoperto un falso matrimonio organizzato al solo fine di favorire la permanenza in Italia di un cittadino straniero che, sposandosi con una donna italiana otteneva la concessione del permesso di soggiorno.
La vicenda ha avuto protagonisti un uomo albanese di 34 anni che nell’anno 2016 si era sposato ad Alassio con una donna italiana di 28 anni, ma una volta scaduto il permesso di soggiorno si è ripresentato presso l’Ufficio di Polizia per rinnovare la richiesta, confidando nel fatto che questa volta avrebbe ottenuto una carta di soggiorno per lungo periodo.
L’atteggiamento dei coniugi e l’esame della documentazione presentata hanno insospettito gli agenti durante le fasi di acquisizione della pratica tanto che, immediatamente, sono scattati i controlli per verificare quanto dichiarato in merito al presupposto della reale convivenza tra i due, cosa che si rivelava inesistente e metteva in evidenza le false dichiarazioni rese dalla moglie per favorire il marito.
Inoltre, ulteriori approfondimenti del caso con le banche dati a disposizione e le dichiarazioni rese dai testimoni di nozze della coppia permettevano di accertare la truffa del fittizio matrimonio.
Un particolare aspetto, di non poco conto, emerso durante le fasi di indagine è la bigamia dell’albanese che, nell’anno 2018, aveva contratto un secondo matrimonio con una sua connazionale, con la quale vive stabilmente ad Alassio unitamente ai due loro figli.
Scoperto l’inganno, la finta coppia ed i testimoni di nozze venivano segnalati alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Savona per alcuni reati tra i quali falsità in atto pubblico, truffa, favoreggiamento all’immigrazione clandestina, falsità ideologica, falsa attestazione e bigamia.
Per l’uomo, oltre ad essere richiesto l’annullamento del matrimonio, sarà valutata la revoca del permesso di soggiorno, illecitamente ottenuto.