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Ad Albenga grandi restauri per i palazzi storici

I più importanti interventi riguardano Palazzo Peloso Cepolla, l'ex Palazzo Vescovile, Palazzo San Michele e Palazzo San Siro.

Ex Palazzo Vescovile (Foto Daros)

SAVONA. 15 FEBBR. La Diocesi ingauna, insieme alle istituzioni pubbliche, gli enti culturali ed i privati cittadini, è impegnata nel centro storico di Albenga in una serie di interventi e lavori di restauro che riguardano alcuni importanti palazzi storici. Fra i molteplici interventi, per una cifra complessiva che raggiunge quasi i due milioni di euro, quattro sono da segnalare particolarmente: l’ Ex Palazzo Vescovile, Palazzo Peloso Cepolla, Palazzo San Michele e Palazzo San Siro.

Ex Palazzo Vescovile.
Qui l’intervento edilizio di 440 mila euro viene realizzato con il contributo dell’ 8 per mille alla Chiesa Cattolica. Riguarda tutta una serie di lavori finalizzati al consolidamento, al restauro ed al risanamento conservativo del prestigioso edificio di proprietà della Diocesi che si stanno svolgendo ad opera della impresa Ecoedile di Magliolo su progetto degli architetti Daniela Poggi e Maurizio Arnaldi.
L’ edificio opera di un rifacimento cinquecentesco si presenta con due belle facciate, una di fronte al Battistero, l’altra su via Bernardo Ricci, con tracce di affreschi quattrocenteschi. Poggiava su un loggiato che è stato chiuso al momento della ristrutturazione e destinato ad accogliere magazzini e botteghe. Nell’antico loggiato sono presenti pilastri e strutture medioevali.
Da quando, nel 1954, il Vescovado è stato spostato nel palazzo Costa–Balestrino, il Palazzo Vescovile ospita il Museo Diocesano. Visitandolo è possibile ammirare la famosa sala con gli stemmi ed i nomi dei Vescovi succedutisi nella diocesi di Albenga dal 451 d. C. sino ad oggi.

Palazzo Peloso Cepolla.
A fare gli interventi (per complessivo 600 mila euro, che riguardano anche i due musei cittadini e le aree di interesse archeologico), è l’ impresa Formento, in accordo con la Soprintendenza per i Beni Archeologici, Architettonici e Artistici della Liguria. I lavori sono realizzati in collaborazione oltre che della Sovrintendenza, con il Comune di Albenga e l’Istituto Internazionale degli Studi Liguri, che ne ha curato e finanziato il progetto.
Dopo il consolidamento delle strutture e la risistemazione dei tetti, i lavori stanno proseguendo sulle tre facciate del ‘500 e ‘600. Si tratta di quella di piazza San Michele, che congloba la torre, di via Roma e di quella verso via Cavour. Queste pareti, durante la ricostruzione del palazzo, compiuta in epoca cinquecentesca, vennero realizzate utilizzando le facciate delle precedenti case tardo medievali. Fra queste ve ne è una dipinta, di grande importanza, in quanto esempio tipico dell’evoluzione delle abitazioni di Albenga tra Quattro e Cinquecento. Gli interventi ora riguarderanno il restauro delle decorazioni pittoriche interne, che costituiscono una preziosa testimonianza della vita e della cultura di una delle principali famiglie di Albenga attraverso alcuni secoli e ne documentano i rapporti con l’ambiente culturale non solo ligure ma aperto a un vasto ambito, certo attraverso la fitta rete commerciale ed economica che esse intrattenevano nel mondo mediterraneo.
Il progetto prevede anche il nuovo allestimento del Museo Navale Romano, che venne creato dall’ Istituto Studi Liguri in questo Palazzo nobiliare nel 1960, dopo la provvisoria sistemazione delle anfore nel salone del palazzo D’Aste al momento della scoperta della nave romana nel 1950.

Palazzo San Michele.
Anche qui sono già stati realizzati importanti lavori. Il palazzo si trova in una posizione prestigiosa, proprio nel centro cittadino: si affaccia su tre delle più belle piazze di Albenga. Dopo il rifacimento del tetto si sta completando il restauro delle facciate. I lavori vengono realizzati dalla Fratelli Papone di Pietrabruna. “Abbiamo cercato – spiegano i tecnici- di mantenere l’esistente per quanto possibile, eventualmente integrandolo con un intonaco nuovo e appropriato, per le opere di restauro, mentre per quel che concerne le facciate, sono stati riprodotti disegni che riprendono gli originari. A seguito di attenti carotaggi si è potuto accertare infatti che il palazzo presentava pregevoli decorazioni e trompe l’oeil ripristinati”. Il Palazzo Sa Michele è di origine due-trecentesca, ma nel Seicento ha subito grandi trasformazioni che lo elevarono a palazzo nobiliare. Le più recenti decorazioni murarie sono di fine Ottocento. I lavori di restauro sono seguiti dall’ Architetto Piero Gonnella e dal geometra Enrico Mauro.

Palazzo San Siro.
Qui i lavori sono già terminati. Si tratta di un restauro compiuto interamente da un privato che ha trasformato questo palazzo in un Centro di Cultura, che accoglie mostre d’Arte e rappresenta un importante operazione di rilancio del patrimonio immobiliare ingauno. A realizzarlo è stata l’ architetto Annamaria Vercellino che ha deciso di investire denaro e passione nella scommessa di fare di questa antica dimora nel cuore del centro storico, un polo culturale di alto livello. Attualmente ospita la mostra “Intimo” un evento-omaggio dedicato al grande scultore tedesco Rainer Kriester (Plauen,1935- Vendone, 2002).
CLAUDIO ALMANZI