Albenga. Rinnovare la propria arte, cercare nuovi stimoli ed ispirazioni. E’ questa la chiave della nuova spettacolare stagione artistica di Sergio Giusto che ha saputo trasformare la sofferenza per la chiusura dovuta alla pandemia in un momento di riflessioni, di ricerca e di esplosione verso una nuova estetica molto più materica rispetto a come fino a due anni or sono concepiva l’arte.
Allievo del grande Maestro Silvano Gilardello, direttore dell’ Accademia di Verona, e del noto scultore Pino Castagna, Giusto si è fatto conoscere al grande pubblico per la capacità di combinare con equilibrio realtà e sogno. La sua arte in passato è stata definita dai critici “ Realismo magico”, definizione più che azzeccata per gran parte dei suoi lavori. Ma Giusto è in verità un artista versatile e poliedrico: scultore e grafico, legato all’ Art Brut ed a quella del riciclo, e non è possibile classificarlo od incasellarlo in nessuna corrente artistica contemporanea.
“E’ passato – ci spiega il noto collezionista ed esperto d’arte Armando D’Amaro- attraverso diverse esperienze espressive. Già in passato i suoi lavori erano caratterizzati dalla componente materica, poi abbandonata successivamente per concentrarsi maggiormente sul disegno ed il colore. Oggi torna all’ olio su tela e legno con grande energia ed amore per la luce”.
E la rinnovata esperienza materica di Giusto mi è apparsa in maniera folgorante quando ho fatto visita ieri al suo spettacolare studio albenganese. Mi sono subito reso conto di quanto la sua arte si sia elevata.
“In questo mio modo nuovo di esprimermi – mi ha confessato Giusto- cerco di fissare in maniera istintiva le sensazioni che mi danno i luoghi a me più cari della piana albenganese. Spero che presto il Comune si attivi per ospitarmi adeguatamente in qualche sede ufficiale per far vedere a tutti le bellezze di Albenga che sono il tema centrale della mia nuova produzione”.
Il passaggio ad una personalissima visione dell’ arte materico-espressionista sono la dimostrazione della straordinaria capacità istintiva dell’artista di riuscire ad ammirare il mondo ogni volta con occhi sempre nuovi.
Questa serie di tele dedicate ai luoghi a lui più cari della sua città, ai prodotti tipici della piana ed ad alcuni amici del cuore sono ora l’ occasione per i suoi ammiratori e per la critica di rendersi immediatamente conto della nuova stagione del Maestro: “Le sue opere più recenti- commenta il Maestro ingauno-liviense Italo Gafà- fanno meditare.
C’è una realtà deformata dall’ onda delle emozioni. La sua pittura rabbiosa e drammatica, è capace di cogliere le tante contraddizioni della realtà. La sua espressività è anche un gesto di protesta: quando Giusto descrive i luoghi più belli del centro storico ingauno vuole urlare ai concittadini di rendere vive quelle mura, quei monumenti, questi luoghi. C’ è il desiderio che qui possa ritornare a pulsare la vita, con manifestazioni, mostre, incontri, eventi, conferenze, visite guidate. Che la vita ritorni!”.
Tanti entusiasti elogi per questo nuovo sguardo di Giusto per la realtà oltre che da D’Amaro e Gafà sono giunti dai critici Pascal Mc Lee ed Adalberto Guzzinati.
“Sono stato fermo quasi due anni – confessa Giusto- Io riesco a dipingere ed ad esprimermi solo quando sento impellente la necessità di comunicare. Non sono un artista-impiegato come tanti che si mettono lì nello studio e ci danno dentro comunque. A me serve essere sincero, genuino, ci devo metter l’anima nelle cose che faccio. Ora sto lavorando alacremente e conto di avere entro poco tempo 60-70 opere da esporre ad Albenga in un luogo idoneo. Spero di trovare disponibilità nell’ amministrazione comunale nell’allestire un evento di un certo rilievo. In caso contrario, e naturalmente senza alcun rancore, mi orienterò a portare questa grande mostra a Milano. Sono comunque progetti che andranno realizzati quando l’ emergenza Covid sarà allentata. Oltretutto una mia esposizione in una prestigiosa galleria milanese potrebbe essere l’ occasione per far pubblicità ad Albenga e per fare conoscere le bellezze della pianura ingauna”.
Le opere di Sergio Giusto, che ha alle spalle molte importanti personali e collettive, fanno parte di decine collezioni private. Ha ottenuto notevoli successi nelle Fiere di Padova, Cremona, Forlì e Zurigo. Hanno avuto grande successo di pubblico e di critica le personali tenute a Milano, Stoccolma e Cannes.
Per ammirare alcune delle opere di Giusto legate a questo nuovo periodo artistico è possibile consultare la pagina Fb “Sergio Giusto e la sua Anima Materica”.
CLAUDIO ALMANZI