Albenga. Un evento dedicato ad un argomento di grande attualità a causa soprattutto delle notizie tragiche che quotidianamente ci giungono da Palestina, Israele, Libano, Siria e Giordania. “Si tratta – spiegano gli organizzatori- di una conferenza pubblica sulla guerra di Gaza e sulla grave situazione in Medio Oriente per stimolare una riflessione e un confronto che vadano oltre le semplificazioni mediatiche odierne”. L’appuntamento è per mercoledì 18 dicembre ad Albenga presso l’ Auditorium San Carlo in via Roma, 70; la conferenza pubblica è intitolata: “Le radici storiche e geopolitiche del conflitto mediorientale”. Ad organizzare la conferenza sono il Centro di documentazione Logos, l’ISREC (Istituto Regionale per la Storia della Resistenza e dell’Età Contemporanea), l’ANED (Associazione Nazionale Ex Deportati Campi Nazisti), l’Unitre Comprensoriale Ingauna, con il patrocinio del Comune di Albenga. A presentare i conferenzieri sarà Pietro Graglia del Centro Documentazione Logos. Porteranno i saluti ai presenti il sindaco di Albenga Riccardo Tomatis, il presidente dell’Unitre Comprensoriale Ingauna Claudio Almanzi ed il presidente dell’ANED di Savona Simone Falco. Due i relatori Ariel Dello Strologo (Sinistra per Israele) ed Emiliano Luisi (centro di Documentazione Logos). L’avvocato Ariel Dello Strologo, consigliere comunale a Genova, consigliere UCEI, Presidente dell’AGE (Associazione dei Giuristi Ebrei Italiani), ex presidente della Fiera di Genova, è uno dei più noti conferenzieri nell’ambito dei temi legati al mondo del diritto, della cittadinanza e dell’uguaglianza. Emiliano Luisi Collabora da oltre dieci anni con il Centro Documentazione “LOGOS” nell’organizzazione di iniziative culturali, conferenze, mostre, visite guidate e laboratori per studenti su tematiche storiche e di attualità. Dal 2018 cura anche un progetto di educazione civica per le scuole superiori sulle guerre e i fenomeni migratori globali. Alla fine del secondo conflitto mondiale, cessato il mandato del Regno Unito sulla Palestina, che era iniziato alla fine della I guerra mondiale dopo il crollo dell’Impero Ottomano, le Nazioni Unite tentarono di risolvere il conflitto fra ebrei e arabi proponendo due soluzioni: un piano di spartizione della Palestina che prevedeva la creazione di due Stati Israele e Palestina, con la città di Gerusalemme posta sotto controllo internazionale, oppure la creazione di un unico Stato, di tipo federale, che avrebbe compreso sia uno Stato ebraico, sia uno Stato arabo. Alla fine dei lavori a New York il 29 novembre 1947 l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite propose la Risoluzione 181 che prevedeva un Piano di partizione della Palestina elaborato dall’UNSCOP (United Nations Special Committee on Palestine). Tale Piano, destinato a risolvere il conflitto fra la comunità araba palestinese e quella ebraica proponeva la partizione del territorio palestinese fra due istituendi Stati, uno ebraico, l’altro arabo, con Gerusalemme sotto controllo internazionale. Tale risoluzione rappresenta per molti ancora oggi, seppur a distanza di così tanti anni, la soluzione più ragionevole, per altri l’unica soluzione che possa restituire la Pace a quella sfortunata regione.
Adalberto Guzzinati