Genova. Stamattina inaspettatamente se n’è andato un grande attore e regista, un uomo di spettacolo che alla città di Genova ha dato veramente tanto: Lorenzo Costa. Quando muore un amico, perchè questo era soprattutto Lorenzo per me, è sempre un forte dolore, ma quando si pensa che quest’uomo, snello, sempre energico e pieno di vita, ci ha lasciati a soli 69 anni per un arresto cardiaco improvviso, è una cosa che lascia attoniti e fa riflettere non poco.
Il regista si trovava in vacanza in Calabria, la sua terra natia, con la famiglia ed è stato colto da un malore sulla spiaggia. Non c’è stato nulla da fare, malgrado i primi soccorsi. Come non c’è nulla da fare quando per ognuno di noi arriva il momento di lasciare questo mondo.
Costa è stato fra i fondatori, nonchè direttore artistico, del Teatro Garage di San Fruttuoso. Il Teatro è nato negli anni ’70, prima con altre denominazioni e sotto forma di cooperativa teatrale. Dal 1981 è diventato Teatro Garage, così come lo conosciamo ancora oggi. Nel corso degli anni sono state tante le location fino a trovare stabilità in Via Paggi, alla Sala Diana, a due passi da Villa Imperiale, Piazza Martinez e Piazza Terralba. Da allora l’attività della sala non ha mai smesso di essere operativa. All’interno di questo piccolo gioiello si svolgono intere stagioni teatrali di produzione e ospitalità su due filoni portanti: la drammaturgia contemporanea e il genere comico, concedendo spazio alle produzioni che uniscono la ricerca alla qualità, con un’attenzione particolare per le famiglie. Il Teatro Garage è anche la realtà che organizza la rassegna “Ridere D’agosto ma anche prima” che si svolge annualmente nei periodo luglio-agosto.
Ma di Lorenzo Costa va ricordata anche una sua testimonianza scritta, un bellissimo libro dal titolo “Uno spettacolo lungo 40 anni – Il mio Palco” ( ed. Erga) in cui racconta da un lato la storia faticosa di un tentativo di crescita e di affermazione della propria personalità, e dall’altro la storia di una passione, quella per il teatro, un carcere dorato , come lo definisce lui stesso, un percorso fatto di soddisfazioni e violente delusioni un lavoro diverso da ogni altro, difficile e meraviglioso al tempo stesso.
Ho avuto l’onore ed il piacere di presentare questo libro venerdì 18 dicembre 2015 alla Sala Diana. Del testo, riprendendolo in mano oggi, mi accorgo di aver sottolineato queste righe: ”La timidezza, scomoda compagna di vita, non mi abbandonerà mai e contribuirà a rendere faticoso il mio percorso. Unico antidoto, l’ambizione”. Io non ricordo assolutamente Lorenzo come un uomo timido, ma ringrazio la sua ambizione per essere stata capace di donare a tutti i suoi spettatori momenti importanti e piacevoli di teatro, un teatro che ora senza di lui non sarà certo più lo stesso.
Francesca Camponero