E Voi cosa ne pensate?
Ormai sembra di essere arrivati all’atto finale per quanto riguarda il cambio tra l’ora solare e quella legale. Lo conferma il presidente della Commissione Ue, Jean Claude Juncker durante un’intervista alla tv tedesca ZDF.
“C’è stato un sondaggio pubblico – ha spiegato Jean Claude Juncker – dove hanno risposto in milioni e c’è la volontà che l’orario estivo sia usato per tutta la durata dell’anno in futuro. Quindi sarà così”.
Dopo l’accoglimento della misura, la stessa dovrà essere approvata dal Parlamento europeo e dai capi di Stato e di governo.
Il sondaggio ha ricevuto tantissime risposte, ben 4,6 milioni, il numero più alto mai avuto da una consultazione pubblica Ue.
Ad avviare l’iniziativaerano stati i Paesi del Nord e Baltici, ritenendo superate le ragioni dell’ora legale quale il risparmio energetico e adducendo anche motivi di sanità pubblica come i costi dei disturbi del sonno provocati dal cambiamento orario.
I risultati vedrebbe una schiacciante maggioranza delle risposte, pari all’80%, favorevole all’abolizione dell’ora legale.
“Non si è trattato di un referendum, ma di una consultazione, e terremo conto di tutti gli aspetti legati ai contributi ricevuti” oltre ad altri studi e rapporti, ha assicurato il portavoce della Commissione Ue Margaritis Schinas, ricordando che anche il Parlamento europeo dovrà esprimersi.
Il tema è stato affrontato anche dai commissari a Genval, dove è in corso il seminario annuale del Collegio dopo la pausa estiva per preparare il discorso sullo stato dell’Unione e il programma di lavoro, in questo caso gli ultimi del mandato della Commissione Juncker.
L’esecutivo comunitario ha condotto la consultazione su richiesta dell’Europarlamento. Il dossier è stato aperto in seguito alle richieste di alcuni Paesi tra cui Finlandia e Lituania a cui si sono aggiunti Estonia, Svezia e Polonia, ed è sostenuto anche da alcuni eurodeputati liberali tedeschi che a febbraio avevano presentato una risoluzione.
La direttiva Ue che armonizza il passaggio ora solare-legale è del 2000, ma nella maggior parte dei Paesi questo veniva applicato già prima ed era stato usato per la prima volta durante la Prima guerra mondiale.