Arte e follia, un binomio che molto spesso appare quasi indissolubile. Nel caso di Gino Grimaldi, la malattia mentale ed il percorso artistico hanno viaggiato per l’intera vita sullo stesso binario.
Nato nel 1889 in provincia di Verona, si trasferisce con la famiglia a Bergamo, per poi approdare dopo numerose vicissitudini a Cogoleto e precisamente all’interno del manicomio di Pratozanino. Da sempre molto portato per le arti figurative, Grimaldi frequenterà l’Accademia di Belle Arti di Carrara, migliorando così la sua naturale inclnazione. All’interno della struttura manicomiale, gli sarà consentito di decorare la chiesa di Santa Maria Addolorata, dove lavora incessantemente per dodici ore al giorno: il primo vero esempio di arteterapia. E siamo ancora negli anni Trenta.
Dell’opera di Grimaldi restano oggi alcuni pezzi restaurati negli anni Novanta, all’interno dell’Oratorio di San Lorenzo a Cogoleto, mentre le pitture della chiesa di Pratozanino mostrano putroppo i segni didtruttivi del tempo. Per ricordare l’opera del pittore “del manicomio di Cogoleto” come veniva abitualmente definito, riconosciuto come autore di rilievo da molti critici d’arte, l’autrice e regista Novella Limite ha realizzato uno spettacolo teatrale sulla sua vita ed i lavori.
“L’idea è nata molti anni fa, quando ho visitato la mostra dal titolo – Figure dell’anima – proprio incentrata sull’arte all’interno dei manicomi”, spiega la regista, “ed è qui che ho scoperto l’opera di Grimaldi, restando affascinata dal suo tratto e dalla potenza del suo simbolismo. Da quello è nato il progetto dello spettacolo – Addio mia arte! -, che da vari anni calca le scene liguri”. Una pièce che si avvale di validi attori che hanno aderito al progetto con entusiasmo, grazie al portato culturale che sa esprimere e per il fascino che emana la figura controversa di Grimaldi. Nelle diverse repliche, il gruppo teatrale cerca di migliorare qualche aspetto, aggiungendo ed arricchendo ogni volta nuovi particolari.
“Il pubblico ha sempre risposto in modo positivo”, prosegue la Limite, “scoprendo l’opera di un autore davvero singificativo nel panorama nazionale, valorizzato di recente grazie al lavoro di vari studiosi che ne hanno analizzato i prodotti artistici”.
Lo spettacolo, ideato e diretto dalla stessa Novella Limite che si è avvalsa della preziosa collaborazione dell’Associazione Culturale ACCO di Cogoleto, andrà in scena venerdì 18 maggio alle ore 2130 presso Spazio 21, Ex Ospedale Psichiatrico di Quarto, in Via G. Maggio 4. Un percorso delicato che conduce tra i colori dell’arte all’ombra della follia, come recita il sottotitolo.
Roberto Polleri