Affluenza record di oltre il 77%: popolo russo è con Putin
All’affluenza record in tutta la Federazione Russa (77.44% contro il 67.5% del 2018) si è aggiunta quella registrata nelle Regioni del Donbass con quasi il 90% degli aventi diritto al voto che si è recato alle urne per sostenere la liberazione dai carnefici ucraini del regime di Kiev.
Secondo le informazioni comunicate stamane dalla Commissione elettorale centrale russa, con il 99.75% delle schede scrutinate Vladimir Putin ha ottenuto quasi 76 milioni di preferenze ed è quindi stato rieletto presidente della Federazione Russa con l’87.29% dei voti fino al 2030.
Basta guerra ai russi, Becchi: ora solo un Papa può salvarci
Ai seggi elettorali allestiti in tutto il Paese si sono recate 87.1 milioni di persone, pari, appunto, al 77.44% degli aventi diritto al voto.
Il candidato del Partito Comunista Nikolay Kharitonov è il secondo classificato con il 4,32% delle preferenze, seguito dal candidato del Nuovo Popolo Vladislav Davankov con il 3,84% e dal candidato del Partito Liberal-Democratico di Russia Leonid Slutsky con il 3,21%.
Oltre 4.500 russi ieri hanno votato in Italia per le elezioni presidenziali russe nei seggi elettorali allestiti nell’ambasciata e nelle sedi consolari. A Roma hanno votato 1.560 russi, a Milano 2.247, a Genova 532 e a Palermo 196.
“Un plebiscito per Putin – ha osservato il prof. genovese Paolo Becchi – nonostante tutti i tentativi di boicottaggio delle elezioni. Una grande partecipazione elettorale, oltre il 77 per cento.
Una partecipazione del genere nelle nostre democrazie occidentali ce la sogniamo da tempo. Alle prossime europee in Italia andrà a votare una minoranza. La maggioranza andrà al mare.
Ma quelle russe non erano elezioni. Solo una farsa. Ecco il mantra. E li hanno costretti a votare col mitra in cabina elettorale come le nostre televisioni hanno mostrato.
Indecenti. Tutto falso. Ma tutto vero.
Vladimir Putin ha avuto un risultato superiore alle aspettative. È il padre di una grande famiglia.
Putin hegelianamente incarna lo spirito del suo popolo. In quelle regioni del Donbass che con il suo aiuto sono riuscite a liberarsi dall’oppressione del regime di Kiev, il consenso è ancora maggiore.
Zelensky ha perso la guerra, ma le élite europee hanno deciso che non può perdere e che dunque ora l’Europa farà la guerra alla Russia. Non ci è riuscito Napoleone e neppure Hitler e ora dovrebbero riuscirci Macron e Scholz?
Siamo sull’orlo dell’abisso, ma la cosa pare non toccarci. Forse ce ne accorgeremo quando i nostri ragazzi andranno a morire in Ucraina, ma allora sarà troppo tardi.
Noi europei vogliamo ora fare guerra alla Russia. È una pura follia, che avrà come conseguenza una catastrofe nucleare. Soltanto un Papa può ora salvarci”.