L’Afghanistan dei mullah talebani, a due giorni dalla partenza dell’ultimo volo americano di salvataggio dei suoi residuali Marines affonda nella crisi economica-umanitaria e i primi a farne le spese sono i bambini e le giovani madri. L’UNICEF, l’Agenzia dell’Onu per la tutela e l’aiuto alle piccole generazioni non ha mai mollato e implementa la propria “mission” a favore dei piccoli afghani.
Dichiarazioni del Rappresentante UNICEF in Afghanistan Hervé Ludovic De Lys del 19 agosto scorso, con Kabul in pieno caos fuga dallo Stato Islamico in formazione fulminea: “Durante l’ultima fase del conflitto armato fino alla presa di possesso finale di Kabul pochi giorni fa, l’UNICEF ha continuato ad operare per i bambini dell’Afghanistan e a rispondere ai loro bisogni urgenti.
Nonostante tutte le domande senza risposta che ci aspettano, una cosa è certa: l’UNICEF è qui per restare e per aiutare ogni bambino e ogni donna in Afghanistan. L’UNICEF è qui da 65 anni e non ce ne andremo. È vero che per la nostra sicurezza, in alcune aree provinciali, i Talebani ci hanno chiesto di sospendere le operazioni fino a quando l’ordine sarà ristabilito. Ma siamo in contatto quotidiano con la leadership locale in quasi tutte le province, e il loro messaggio è chiaro: vogliono che restiamo e continuiamo il nostro lavoro in Afghanistan.
Ci siamo impegnati in modo costruttivo con la nuova leadership per preservare la nostra presenza operativa in tutto il paese e speriamo di poter estendere il nostro lavoro per donne e bambini nei prossimi giorni. L’UNICEF sta ampliando la sua risposta umanitaria nel Paese. Nel breve termine, stiamo fornendo team mobili sanitari e per la nutrizione nei campi per gli sfollati interni.
L’UNICEF e i partner stanno aumentando la fornitura di acqua nei campi per sfollati (IDP) e nelle aree colpite dalla siccità per alleviare la sofferenza. A lungo termine, e una volta che avremo un interlocutore del governo, l’UNICEF intende rafforzare l’attuale partenariato con le ONG e chiarire le modalità di lavoro con i ministeri competenti. Vediamo una potenziale opportunità per potenziare l’accesso nel Paese.
Per esempio, intendiamo raggiungere quasi 500.000 casi a rischio nutrizionale nelle aree difficili da raggiungere in precedenza inaccessibili. Siamo anche fiduciosi di poter fare un passo da gigante sulla polio. L’Afghanistan è uno dei due Paesi polio-endemici al mondo. Una delle nostre più grandi sfide negli ultimi anni è stato l’accesso alle comunità, comprese le case e le moschee, per vaccinare i bambini. Ora, speriamo che l’accesso diventi più facile. Credo che con i nostri partner della Fondazione Gates, abbiamo l’opportunità di eradicare la polio attraverso il continuo ed efficace coordinamento con l’OMS.
Questo è un periodo di transizione in Afghanistan; nessuno può prevedere cosa succederà. Ma posso dirvi che appena due giorni fa le scuole primarie e secondarie erano aperte a Herat, nell’ovest, e a Marouf, nel sud del Paese, 1500 bambini erano a scuola, comprese 500 ragazze. E il fatto che la Commissione sanitaria due giorni fa abbia chiesto a tutti i medici, infermieri e operatori sanitari di tornare al lavoro, comprese le donne, è un segnale incoraggiante. Ma con mezzo milione di persone sfollate all’interno del Paese e oltre 18 milioni di persone che hanno bisogno di assistenza umanitaria, la metà delle quali sono bambini, i bisogni sono grandi.
La siccità colpisce ancora il Paese. Senza un’azione urgente, 1 milione di bambini sotto i 5 anni saranno gravemente malnutriti entro la fine del 2021. Finora nel 2021, l’UNICEF ha raggiunto 1,7 milioni di persone con l’assistenza umanitaria. Abbiamo ancora bisogno di 76 milioni di dollari nel 2021 per fornire assistenza salvavita ai più vulnerabili, soprattutto ai bambini. Questo lavoro salvavita dipende da una pace e da una stabilità durature. Per raggiungere i bambini più difficili da raggiungere, l’UNICEF sta sostenendo con tutte le parti un accesso sicuro e senza ostacoli, in linea con il Core Commitments for Children in Emergencies e i principi umanitari. Speriamo che con la nuova leadership in Afghanistan, possiamo arrivare ai bambini non raggiunti in precedenza con servizi sanitari salvavita ed istruzione, specialmente le ragazze”.
Per info, contatti ed eventuali donazioni rivolgersi al Comitato Regionale UNICEF Liguria, in Piazza De Ferrari, 6 r ingresso Metrò 16121, Genova, Tel/Fax 010/532550. Marcello Di Meglio