“Anche in Liguria, purtroppo, si registrano con maggiore frequenza le aggressioni al personale medico e sanitario.
A titolo di esempio, lo scorso maggio un 23enne ha picchiato gli operatori e danneggiato diversi locali del reparto di Psichiatria nell’ospedale di Imperia, addirittura allagando alcune stanze usando la manichetta del sistema antincendio. L’anno scorso, inoltre, una dottoressa è stata colpita con un pugno da un paziente e un medico è stato colpito alla testa da un altro paziente: nel territorio dell’Asl 1 Imperiese nel 2022 si sono registrati 44 casi di violenza fisica/verbale a danno degli operatori sanitari.
Lo scorso 12 novembre un barelliere è stato aggredito da una paziente all’ospedale di Lavagna, dove le aggressioni sono triplicate fino a 130 casi segnalati nell’ultimo anno.
Altre aggressioni sono avvenute al Galliera e al San Martino di Genova, dove si è registrato un aumento dei casi dai 152 del 2020 ai 174 del 2021 e ai 202 del 2022.
Al Villa Scassi di Sampierdarena nel 2021 le aggressioni ai sanitari sono state 45, che nel 2022 sono aumentate a 55.
Nonostante sia stato attivato il servizio di vigilanza in diversi ospedali, come al S. Martino e al Villa Scassi, le aggressioni continuano e così non si può più andare avanti.
Anche perché, secondo uno studio dell’Università di Genova, il costo delle assenze dal lavoro dei sanitari, dovuto ai casi di aggressione, è di 800mila euro per la sola Liguria.
Pertanto, ho presentato un’interrogazione al fine di conoscere quali iniziative si siano realizzate per garantire la sicurezza del personale medico e sanitario nei presidi ospedalieri della Liguria”.
Lo ha dichiarato il consigliere regionale della Lega e componente della II commissione Salute e Sicurezza sociale Mabel Riolfo.