In anteprima all’inaugurazione della Stagione sinfonica 2023-2024, al Carlo Felice, mercoledì 20 settembre 2023 alle ore 20.00, si terrà il concerto Fantastique. Donato Renzetti, direttore emerito del Teatro, dirigerà l’Orchestra dell’Opera Carlo Felice e il solista al pianoforte Nicolò Ferdinando Cafaro, vincitore Premio Venezie 2022. Il programma comprende due grandi brani della tradizione ottocentesca: il concerto per pianoforte e orchestra n. 3 di Ludwig van Beethoven e la Symphonie fantastique di Hector Berlioz.
La composizione del terzo concerto per pianoforte e orchestra di Beethoven inizia sul finire del ‘700, per concludersi nel 1802. Ciò che ha reso famosissimo il terzo concerto è l’incredibile risultato che il compositore ottenne riunendo in un solo brano tre aspetti fondamentali del suo percorso artistico che avrebbero in seguito influenzato enormemente la scuola romantica.
Il primo è una concezione più sinfonica della forma concerto, il secondo è l’ulteriore ampliamento delle possibilità espressive del pianoforte, il terzo è l’importanza della dimensione dialogica, in cui il dialogo tra orchestra e solista si svolge alla pari e funge da forza propulsiva allo sviluppo musicale.
Il concerto si apre con un Allegro con brio in do minore dal carattere assertivo e incisivo, mettendo sin dal principio in luce il senso di un dialogo tra pari, in cui pianoforte e orchestra sono perfettamente allineati e al contempo distinti nella propria dimensione sonora.
Il Largo in mi maggiore ha tratti più romantici e trasporta il dialogo su un piano di maggior lirismo, in cui le parti si riprendono e riecheggiano a vicenda.
Il Rondò infine riporta al do minore iniziale, con una marcata vena umoristica. Esso è il luogo di maggior virtuosismo pianistico, a tratti quasi sperimentale.
Con la Symphonie fantastique, eseguita per la prima volta il 5 dicembre 1830 , Berlioz si propone di concretizzare il progetto immaginato di «un’immensa composizione strumentale d’un genere nuovo».
Il compositore decide di recuperare, rielaborare e unificare composizioni passate mai concluse o mai pubblicate. Due sono gli elementi centrali risultanti: da un lato l’utilizzo di un tema ricorrente che prende il nome di idée fixe (vero e proprio predecessore del Leitmotiv). Dall’altro la scelta di introdurre un programma che rende continuità al racconto musicale.
Il programma è incentrato sull’innamoramento e sulla delusione amorosa di un artista, che, rifugiatosi nell’oppio, rivive il proprio sentimento in una dimensione onirica e ‘fantastica’. La presenza di un programma di natura non musicale che determina nel profondo aspetti invece puramente musicali influirà moltissimo sullo sviluppo della musica sinfonica ottocentesca, anticipando la nascita e il grande successo del genere del poema sinfonico che avrebbe visto di lì a pochi decenni una vastissima diffusione.Eli/P.