Stasera alle ore 20 al Teatro Carlo Felice il maestro Riccardo Minasi, alla direzione dell’orchestra del Teatro, inaugura la Stagione sinfonica 23-24 con un’opera di FRANZ JOSEPH HAYDN, Die Schöpfung (La creazione).
Gli interpreti: Gabriel / Eva Anna El-Khashem,Uriel Mauro Peter,Raphael / Adam, Matthias Winckhler. Mezzosoprano Maria Letizia Poltini. Maestro del coro Claudio Marino Moretti.
La creazione è un oratorio composto da Haydn tra il 1797 e il 1798 ed eseguito per la prima volta al Karntnertor-Theater di Vienna il 19 marzo 1799. Il testo è di incerta attribuzione ed è tratto dalla Genesi e da Paradise Lost di John Milton.
Il pezzo prevede un organico amplissimo per il suo tempo, quasi 160 elementi tra orchestra e coro, e si compone di tre parti.
L’introduzione sinfonica rappresenta il caos primordiale, ben presto destinato a compiersi nella gioia della creazione che esplode con l’intervento del coro nel do maggiore di «Und es ward Licht.» (E la luce fu.).
Nelle prime due parti si ripercorre il racconto biblico della Genesi, affidato alle voci degli arcangeli Gabriele, Uriele e Raffaele.
La prima parte si concentra sulle meraviglie della terra, del mare e degli astri; la seconda è invece un ricchissimo affresco zoologico, che conduce alla creazione dell’uomo.
A sottolineare l’importanza di questo momento chiave, Haydn raggiunge uno dei picchi di maggiore intensità quando Uriele recita: «Und aus dem hellen Blicke strahlt / Der Geist, des Schöpfers Hauch und Ebenbild.» (e dal suo chiaro sguardo traspare / lo spirito, il soffio e l’immagine del Creatore). Nella terza parte Adamo ed Eva nel Giardino dell’Eden osservano il creato attraverso i loro sguardi complementari, celebrando la bellezza dell’amore.
L’oratorio si conclude con il trionfo del coro finale, inno al Signore.
Nella maggior parte dei lavori di Haydn emerge un’attitudine luminosa e positiva.
La Creazione si espande nell’espressione di una religiosità profonda, oggetto di una celebrazione di rara grandiosità. L’oratorio rimane ad oggi uno degli esempi più compiuti del genere. ELI/P.