Al cinema Corallo Luca Zingaretti presenta il film “La casa degli sguardi” Lunedì 17 marzo alle 21.00 in Via Innocenzo IV 13 a Genova
Al cinema Corallo Luca Zingaretti presenta il film “La casa degli sguardi” Con, Gianmarco Franchini, Federico Tocci, Chiara Celotto, Alessio Moneta, Riccardo Lai, Marco Felli, Cristian Di Sante, Filippo Tirabassi (Italia 2024, 109’) Ospite LUCA ZINGARETTI, regista e interprete MODERA FRANCESCA SAVINO, GRUPPO LIGURE CRITICI CINEMATOGRAFICI SNCCI
Luca Zingaretti presenta il suo primo film da regista, “La casa degli sguardi”, lunedì 17 marzo 2025 alle ore 21 al cinema Corallo (via Innocenzo IV, Genova, tel. 010/8687408). Presentato alla Festa del Cinema di Roma, ispirato all’omonimo romanzo di Daniele Mencarelli e distribuito da Lucky Red, restituisce il percorso di un ragazzo dalla perdizione alla rinascita.
Lo interpreta Gianmarco Franchini e Luca Zingaretti è suo padre. «Il mio film – dichiara quest’ultimo – è una casa di tanti sguardi che ho visto, sostenuto, evitato, adorato, temuto, sperato». L’incontro è moderato da Francesca Savino del Gruppo Ligure Critici Cinematografici SNCCI.
Marco è un poeta 23enne alcolizzato che ha abbandonato la scuola, ha perso tutti i suoi amici ed è stato lasciato dalla sua ragazza. L’unico a rimanergli ostinatamente accanto è il padre, un tranviere che lo sorveglia come un cane da guardia. Una sera Marco sta recandosi a un reading di poesie ma in preda alla tensione ha un incidente d’auto che lo spedisce dritto in ospedale.
Suo padre e il suo editore lo spingono a trovarsi un lavoro. Farà l’addetto alle pulizie all’ospedale pediatrico Bambin Gesù di Roma, e si unirà ad una squadra che a poco a poco diventerà per lui come una seconda famiglia.
«”La casa degli sguardi” – spiega Luca Zingaretti – è il mio primo film come autore e regista. È un film che parla del dolore, ma non in termini negativi, ma come ingrediente necessario per la felicità, perché dolore e gioia sono fatti della stessa materia.
È un film sulla poesia, sulla bellezza e sulla loro capacità salvifica. Parla di genitori e figli e della capacità di stare insieme, come atto di amore più puro. È un film sull’amore e l’amicizia, che possono farti ritrovare la strada di casa. È un film sul lavoro, che radica e identifica, e sulle persone che lo nobilitano».
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