In questa 16°edizione del Kustendorf festival non poteva mancare il cinema giapponese, nella figura della regista Chie Hayakawa.
Il cinema giapponese è molto amato in ogni angolo del mondo, anche in Italia e certamente non potevamo non visionarlo anche qui al Kustendorf Film and Music Festival. E’inutile negarlo, la cultura del Sol Levante, almeno a partire dagli anni 80, scalfisce profondamente i nostri cuori, perché sia il cinema che la letteratura giapponese testimoniano di vicende in cui il protagonista assurge spesso ad eroe solitario che va incontro con dignità al proprio destino, quand’anche quest’ultimo fosse la morte.
Chiaramente il Giappone è depositario dell’antichissima tradizione dei Samurai; basti pensare a Miyamoto Musashi, autore de “Il libro dei Cinque Anelli”, una sorta di speciale guida per samurai, nella quale si ravvisa che a volte ad una fine incerta è preferibile una morte certa. Ed in effetti la pellicola “Plan 75” della regista Hayakawa parla proprio della “morte”.
Rimarchiamo subito che la pellicola nella sezione Un Certain Regard del 75° Festival di Cannes e ha ricevuto una menzione speciale dalla giuria Caméra d’Or e che a livello tecnico il film in oggetto presenta un’ottima fotografia. Ricordiamo in effetti che la filmmaker Hayakawa ha studiato fotografia presso la Scuola di Arti visive di New York e nella regia delle proprie opere se ne incontra il valore dell’esperienza. Bravissimi tutti gli attori che Chie dirige in maniera spontanea, così come conferma anche durante il workshop seguito alla proiezione.
Ma veniamo alla trama. La pellicola racconta di una realtà distopica in cui il governo giapponese, per contrastare il fenomeno della scarsa produttività delle persone anziane dopo il pensionamento, attua il cosiddetto “Plan 75”, secondo il quale, a partire dai 75 anni è legale ricorrere all’eutanasia per porre fine alla propria vita, essere gratuitamente cremati e poi scartati come “rifiuti speciali”. In cambio il governo riconosce ai partecipanti del Plan 75 alcuni benefit, come ad esempio un assegno di mille yen. Chi accetta di partecipare a questo programma beneficia inoltre di alcune telefonate di sostegno psicologico da parte di un’operatrice telefonica formata in merito.
Nel corso della storia vedremo incrociarsi le esistenze di alcuni personaggi con posizioni differenti. Non scendiamo nei dettagli, affinché possiate visionarlo e godere in silenzio del suo potente messaggio. In Italia in effetti risulta in distribuzione ad opera di Tucker film. Ad ogni modo nel caso di un anziano uomo prevarrà la stanchezza della vita, sicché la completa adesione al programma di morte del governo. Nel caso di una solitaria signora invece lo spirito della vita contrasterà “le corde della morte”. Commovente il finale nell’inquadratura di un sole abbagliante nell’ora del tramonto. Da vedere; d’altro canto se la società nipponica è fondata sulla rilevanza della produttività, in generale ogni società attuale smarrisce, anno dopo anno, ogni brandello d’umana solidarietà verso le categorie più fragili, inclusi gli anziani.
Nel visionarlo ritorna alla mente anche il romanzo edito in Italia con il titolo di “Non Lasciarmi” di Kazuo Ishiguro, di cui esiste anche una versione cinematografica; altra trama che racconta di una realtà distopica in cui alcuni esseri umani in Inghilterra nascono solo per andare a sostituire gli organi malfunzionanti delle persone “bene” della società.
Interessantissimo il workshop che è seguito alla proiezione del film. E’ stato un privilegio ascoltare l’educatissima regista Chie Hayakawa ed assimilare qualche frammento della sua gentilezza, altro elemento intrinseco alla cultura nipponica.
Il Kustendorf Film and Music Festival ci riserva sempre grandi sorprese. Seguiteci ancora!
Romina De Simone