Norma mancava al Teatro Carlo Felice dalla memorabile rappresentazione del gennaio 2018.
L’opera lirica in due atti di Vincenzo Bellini su libretto di Felice Romani ritornerà in scena con sei recite programmate da martedì 2 a giovedi 11 maggio 2023: sul podio Riccardo Minasi, Direttore Musicale dell’Opera Carlo Felice, mentre la regia è di Stefania Bonfadelli, maestro del coro Claudio Marino Moretti.
Stavolta vi è la novità di proporre, in date consecutive (le prime due il 2 e il 3 maggio), due versioni differenti del capolavoro belliniano, con due diversi cast alternativi.
Alla base di questa scelta c’è l’edizione critica dell’opera che ha curato lo stesso Minasi con Maurizio Biondi: “‘Norma” – ha spiegato il direttore – è un caso particolare: Bellini ha lasciato diverse versioni.
Quella ufficiale, che in genere viene eseguita, si basa su un’edizione Ricordi del 1915 e differisce dall’autografo che è composto da due volumi contenenti diversi fascicoli assemblati in un secondo tempo.
Le differenze stanno nella strumentazione, nella ‘Casta diva’, nel coro ‘Guerra guerra!’ e nel terzetto finale del I° atto”.
L’edizione, di stampo filologico, è stata realizzata con l’intento di riportare alla luce gli aspetti originari del manoscritto sul piano strumentale e vocale, con particolare attenzione allo studio dei registri vocali dei primi interpreti.
I due cast sono formati da Vasilisa Berzhanskaya e Gilda Fiume (Norma), Carmela Remigio e Anna Dowsley (Adalgisa), Stefano Pop e Antonio Corianò (Pollione), Alessio Cacciamani e Mariano Buccino (Oroveso) e inoltre Simona Di Capua (Clotilde) e Blagoj Nacoski (Flavio).
L’ opera consacra definitivamente la fama del compositore siciliano e, nonostante la prima rappresentazione del 1831 al Teatro alla Scala non sia stata proprio un successo, è a tutt’oggi uno dei titoli più amati dal pubblico.
Il soggetto – una sacerdotessa costretta alla castità ma con una vita segreta dalla quale sono nati figli e per giunta con un militare nemico del popolo – è di grande forza drammatica e si unisce ad una scrittura musicale in cui Bellini raggiunge l’apice del proprio lirismo. L’imponente impianto corale sostiene l’opera come un maestoso fondale.
La musica di Bellini, nato a Catania da una famiglia di compositori ed esecutori di musiche sacre, tradisce le sue radici : è una melodia dolce ed imprevedibile, quasi da coro angelico, che comincia in sordina, di sottofondo al canto, poi improvvisamente si alza per ridiscendere ancora ed inaspettatamente risalire, in armonia perfetta con il tumulto delle passioni, dei rimpianti, delle incertezze che riempiono l’animo dei personaggi.
Wagner scriverà ” Quanto fruttuosa sia, rispetto al bailamme dell’organizzazione musicale dei nuovi operisti tedeschi, la maniera operistica italiana lo dimostra Bellini con Norma, nella quale musica e poesia si elevano al rango degli antichi greci.”
Sabato 29 aprile all’Auditorium Montale, con ingresso libero, l’opera sarà illustrata al pubblico da Marco Pescetto con una conferenza intitolata “Sotto i fischi della prima si svela il capolavoro del genio”. ELISA PRATO