Risorse per 2,5 miliardi. Tetto di fatturato fino a 50mila euro e calo del 33%
Al via l’esonero contributivo per i lavoratori autonomi iscritti all’Inps ed i professionisti associati alle Casse private.
E’ stato, infatti, pubblicato sul sito del ministero del Lavoro il decreto interministeriale che disciplina la misura da 2,5 miliardi.
Per accedere all’esonero occorre avere un reddito 2019 fino a 50.000 euro e un calo del fatturato annuo 2020 almeno del 33%.
La decisione è stata presa per venire incontro alle esigenze della platea di occupati indipendenti, danneggiati dalla pandemia da Covid-19 e ha come normativa di riferimento la legge di Bilancio 2021 del governo di Conte ed è stato rifinanziato con il decreto Sostegni del successivo Esecutivo di Mario Draghi.
Esonero contributivo, risorse per 2,5 miliardi
Le risorse messe a disposizione sono pari a 2,5 miliardi e viene disposto l’esonero parziale della contribuzione previdenziale e assistenziale. E’, infatti, al 100% fino a un tetto massimo di 3.000 euro sopra il quale, invece, si pagano i contributi ed è “dovuta dai lavoratori autonomi e dai liberi professionisti iscritti alle gestioni Inps e alle Casse previdenziali, che abbiano percepito nel periodo d’imposta 2019 un reddito complessivo lordo imponibile ai fini Irpef non superiore a 50.000 euro e abbiano subito un calo del fatturato, o dei corrispettivi nell’anno 2020 non inferiore al 33% rispetto a quelli dell’anno 2019.”
Le domande per l’ottenimento dell’esonero possono esser presentate dai professionisti iscritti agli Enti di previdenza privati entro il 31 ottobre 2021, quelle all’Inps andranno inoltrate entro il 31 luglio 2021.
Per poter ottenere l’esonero contributivo, infine, tutti coloro che sono in possesso dei requisiti reddituali richiesti dovranno essere anche in regola col versamento dei contributi.