Con un taglio del nastro e “la partenza verso il cielo” del primo cassone simbolico della nuova diga, è stato avviato il cantiere che vede collaborare quattro aziende Webuild con Fincantieri, Fincosit e Sidra.
Il primo posizionamento del cassone segnerà l’avvio del cantiere per la costruzione dell’infrastruttura realizzata ad una profondità fino a 50 metri, una delle maggiori mai sperimentate al mondo per una diga foranea.
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La diga sarà lunga 6.200 metri, ad una distanza dalle banchine del porto di 400 metri consentirà di avere un bacino di evoluzione per le manovre delle navi da 800 metri di diametro. Per la sua realizzazione verranno impiegate circa 1000 persone.
Paolo Emilio Signorini, presidente dell’Autorità di sistema portuale del Mar Ligure Occidentale, ripercorrendo le tappe storiche recenti del porto di Genova, ha dichiarato: “Mi colpisce la storia della grande Repubblica di Genova che ci fa andare indietro di mille anni in cui questa città ha avuto momenti incredibilmente importanti.
Ci sono stati personaggi che si sono assunti decisioni sfidanti, importanti e anche pericolose che hanno fatto sì che oggi siamo qui a parlare di come fare a permettere al porto di continuare a essere determinante”.
“E’ necessario garantire un futuro al nostro mare, ai trasporti e alle merci. E’ una scommessa – prosegue Signorini – fondata anche per la quantità di mole di traffico di merci come mostrano i dati.
L’Europa ci dice che il Porto necessita di miglioramenti delle aree sia lato terra che marittimo. La diga è necessaria e sono fondamentali anche le altre opere collegate.”
“Questo (la costruzione della diga ndr) – conclude Signorini – ci permette di dire che alla fine degli anni ’20 inizio ’30 assisteremo alla più grande rivoluzione del trasporto avvenuta in Europa negli ultimi 150 anni. Abbiamo un’opera pluriennale che rientra in una delle 10 opere prioritarie inserite nel Pnrr.
L’obiettivo è arrivare a novembre del 2026 con l’opera pronta, e contiamo di arrivarci”.
Pietro Salini, Ceo di We Build: “È il sogno di un paese che pensa al futuro, che pensa ai nostri figli ma anche a come essere competitivo e a come realizzare le cose che ci servono, quelle che non siamo riusciti a realizzare in passato.”
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Il viceministro alle Infrastrutture e dei Trasporti Edoardo Rixi: “La diga non riguarda solo Genova, ma riguarda l’Italia e l’Europa. Il porto di Genova è quello più funzionale per la sua posizione. Abbiamo bisogno di avere un settore edile in grado di poter accettare determinate sfide. Negli ultimi anni abbiamo perso diverse opportunità, è evidente che dobbiamo ripartire. Questa diga è un’opera che rilancia il sistema Italia a livello mondiale. Il nostro Paese le sfide le accetta, e le vince. L’Italia deve fare cose che sorprendono il mondo”.
“Grazie all’Italia del sì che è in questa sala”, ha detto Matteo Salvini, ministro alle Infrastrutture e Trasporti. “Pensavo a Leonardo da Vinci e al sistema delle conche sui navigli – esordisce il ministro alle Infrastrutture e Trasporti Matteo Salvini. Se ci fosse stato all’epoca qualche analista l’avrebbe bocciato, quindi ringrazio chi senza colore politico e ideologia porta Genova al centro del mondo. L’obiettivo è fare squadra. L’Italia è il Paese dove si osa, dove si crea”.
“Sono fiducioso – conclude Salvini – e se ci sarà la collaborazione di tutte le forze. Darà lavoro a tante aziende locali, ecco il “Modello Genova”, che ha permesso alla città di rialzarsi e che ha fatto scuola. Le opere pubbliche a questo Paese servono, senza sviluppo non andiamo avanti”.