No alle discriminazioni contro il popolo russo. Sì alla pace.
“Dopo le polemiche sulle bandiere della scorsa settimana, questa mia iniziativa sicuramente susciterà nuove discussioni ma credo che discutere e esprimere le proprie idee senza prevaricare quelle degli altri sia sicuramente la strada per trovare uno spiraglio di pace”.
Lo ha riferito ieri il sindaco di Alassio Marco Melgrati sul caso delle discriminazioni contro i russi e delle bandiere di Passeggiata Cadorna, dove addirittura era stato rimosso il Tricolore bianco, blu e rosso.
Sul terzo pennone del parco dell’ex Adelasia, la bandiera della Federazione Russa è ritornata a sventolare insieme alle bandiere dell’Ucraina, di altri Paesi e della pace.
“Alla fine – ha commentato il segretario della Lega alassina Antonio Caviglia – bene ha fatto il sindaco che è tornato sui suoi passi dopo avere detto ‘la bandiera russa rimarrà in un cassetto fino a fine conflitto’. Per una volta ha ascoltato il buonsenso, come dicevamo noi fin dal primo giorno della rimozione della bandiera russa”.
“In questi giorni – ha aggiunto Melgrati – ho ascoltato molte notizie sulla guerra in Ucraina provenienti da autorevoli relatori, ma solo una voce si è distinta dal coro quella del Papa che ha condannato l’invio di nuovi armamenti e ha auspicato una forte diplomazia da parte dell’Europa.
Alassio con questo gesto sceglie la pace.
La pandemia da coronavirus ci ha mostrato in maniera ineluttabile che i confini sono labili. Noi abbiamo fatto a meno dei confini nel tentativo di elaborare tutti insieme una soluzione come i vaccini, i laboratori di tutto il pianeta hanno cooperato a uno sforzo di ricerca gigantesco.
La pandemia ci ha mostrato che non la competizione, ma la cooperazione è la chiave per affrontare i problemi mondiali.
Alla scelta tra Ucraina e Russia abbiamo risposto con una magnifica bandiera multicolore con l’arcobaleno, che è il simbolo della pace e dei diritti”.