I furti sono avvenuti nel Ponente genovese
Un 20enne albanese è stato arrestato dalla Polizia a Genova. Il giovane è riuscito ad impossessarsi di denaro e gioielli, per un valore superiore a 50.000 euro, convincendo una minore connazionale, estremamente fragile e manipolabile a commettere i furti.
Il giovane, senza fissa dimora, attualmente privo di occupazione lavorativa, ha conosciuto la ragazza quando aveva 15 anni conquistandola con i suoi modi gentili e il suo aspetto curato.
Sempre vestito “firmato”, già all’epoca aveva cominciato a commettere piccoli furti e se ne vantava con lei, apparendo ai suoi occhi immaturi, ancora più affascinante.
La ragazzina, di natura riservata, non ha dato adito ad alcun sospetto sull’evolversi di quel legame sempre più forte, continuando regolarmente a frequentare la scuola senza esternare problemi.
Nell’estate a causa di una serie di furti avvenuti tutti nello stesso palazzo dove lei abita nel ponente genovese, viene fatta oggetto di accertamenti da parte del Commissariato di Sestri Ponente.
I ladri, infatti, hanno visitato ben 6 interni dello stabile, a distanza di qualche settimana l’uno dall’altro, facendo sorgere forti sospetti che i furti fossero collegati.
Uno di questi è stato commesso in casa della nonna della ragazza, quello successivo in un altro interno abitato da una amica di famiglia, la cui copia delle chiavi, per qualsiasi emergenza, era proprio in casa della nonna.
Anche gli altri furti avevano un comune denominatore: la presenza di una copia delle chiavi degli immobili derubati custodita negli appartamenti dei vicini, frequentati abitualmente dalla ragazza, a cui tutti nel quartiere vogliono un gran bene.
L’analisi delle conversazioni di Whatsapp e di Messenger, contenute all’interno del cellulare della giovane, una volta visionate ed analizzate dagli uomini del Commissariato, ha rivelato la subdola condotta manipolatoria dell’albanese nei confronti della “fidanzatina”.
Agli occhi dei poliziotti si è delineato un rapporto tormentato, di vera e propria dipendenza psicologica.
Il giovane chiedeva dimostrazioni del suo amore e faceva in modo che lei gli procurasse quanto più denaro e/o oggetti di valore potesse trovare, fino a convincerla a consegnare a giovani, inviati sotto casa, la refurtiva perché venisse rivenduta nel centro storico.
Anche sui social il ragazzo si vantava delle sue “ricchezze” indossando con spavalderia alcune collane, bracciali e degli anelli d’oro trafugati dalle abitazioni, che sono stati poi riconosciuti dalle parti offese.
Ricostruiti i fatti, i poliziotti di Sestri Ponente hanno chiesto all’Autorità giudiziaria la misura cautelare in carcere successivamente emessa dal Gip soprattutto per evitare la reiterazione degli spregevoli reati finora commessi.
Gli agenti lo hanno trovato con non poca difficoltà, in quanto i domicili dichiarati in passato erano tutti “fasulli”, ma una fitta rete di informazioni acquisite nelle ultime settimane hanno portato al suo rintraccio ed al suo arresto.
Per il giovane, nel frattempo divenuto maggiorenne, si sono aperte le porte del carcere di Marassi.