Il Governo di Giorgia Meloni sotto attacco delle toghe di Magistratura Democratica
Toghe rosse: siamo alle solite, ma è un film già visto. Silvio Berlusconi si poteva attaccare sul piano privato. Nel caso di Giorgia Meloni non ci sono ancora riusciti. Però bisogna bloccarla ugualmente e a tutti i costi. Almeno secondo la corrente di sinistra della nostra magistratura.
Secondo loro, ora il rischio è ancora maggiore. Perché Berlusconi era un liberale, Meloni è una postfascista.
Loro ci riprovano e continueranno a riprovarci, come emerge pure dall’ultima email del sostituto procuratore della Corte di Cassazione Marco Patarnello della corrente di sinistra Magistratura Democratica in cui si afferma chiaro e tondo che la premier Giorgia Meloni “è molto più pericolosa” del Cav.
Per finire una volta per tutte questo film e le sue repliche infinite ci vuole soltanto una cosa: una (vera) riforma della Giustizia.
Il centrodestra dice che è “già incardinata” in Parlamento. E allora basta che comincino a discuterla e ad approvarla il prima possibile. Senza tanti tentennamenti. Per il bene di tutti gli italiani.
D’altronde, l’ultimo attacco di certa magistratura alle più che legittime azioni del Governo, eletto dal popolo, lo abbiamo appena visto con il caso dei centri per immigrati irregolari in Albania e lo “stop” della giudice del Tribunale di Roma Luciana Sangiovanni (anche lei della corrente di sinistra Magistratura Democratica).
Eppure, anche in questo caso, vi sono due soluzioni, peraltro abbastanza semplici.
Il decreto legislativo n. 25/ 2008 prevede che “la designazione di un Paese di origine sicuro può essere fatta con l’eccezione di parti del territorio o di categorie di persone”. Basta abrogare con decreto questa disposizione normativa e il gioco è fatto.
E/o un decreto legge in cui si affermi che la decisione su quali Paesi siano sicuri sotto tutti i punti di vista spetta al Governo (e non alla magistratura). Come, peraltro, avviene in tutti i Paesi moderni e democratici.
In entrambi questi modi il braccio di ferro tra Governo eletto dal popolo e la sinistra e le toghe rosse lo vincerà, legittimamente e democraticamente, il Governo e il popolo italiano. Prof. Paolo Becchi