Il prossimo 15 marzo all’ Auditorium San Carlo di Albenga, alle ore 21, verrà proiettato il docufilm che è stato realizzato per festeggiare il 70esimo compleanno dell’AIED. Prodotto dall’ Aied stessa il film è stato scritto e diretto dai filmmakers Alessandro Pasian e Francesco Guazzoni, per raccontare sette decenni che hanno “svecchiato” l’Italia e portato alla depenalizzazione della contraccezione e alle conquiste del divorzio e dell’aborto.
Nel film intervengono il presidente dell’AIED Mario Puiatti e molti protagonisti di quelle battaglie di civiltà: da Emma Bonino a Franco Grillini, Chiara Saraceno, Gianfranco Porta, Anna Sampaolo.
Settant’anni di battaglie per i diritti civili in 90 minuti ricchi di interviste, testimonianze, immagini d’archivio, contributi e riflessioni sull’evoluzione sociale e culturale in Italia dal secondo dopoguerra ai nostri giorni.
Dopo l’anteprima di Roma, in occasione dell’evento per i 70 anni dell’AIED promosso alla Biblioteca Capitolare del Senato, approderà ad Albenga il documentario “Il coraggio della libertà. Settant’anni di generazioni consapevoli”.
L’AIED è la storica Associazione Italiana per l’Educazione Demografica.
Il film propone una emozionante cavalcata attraverso sette decenni che hanno rivoluzionato l’approccio alle libertà personali e ai comportamenti sociali, culminando nella luminosa e irripetibile stagione delle conquiste civili del nostro Paese.
Sarà l’occasione per ripercorrere la nascita, nel 1953 a Milano, della associazione fondata da un gruppo di giornalisti, scienziati e uomini di cultura, con l’obiettivo di abrogare l’articolo 553 del Codice Penale, retaggio della legislazione fascista che vietava l’uso e la propaganda dei mezzi contraccettivi, pena un anno di reclusione.
Nel documentario il racconto è affidato a testimoni diretti, come lo storico e saggista Gianfranco Porta, che ha firmato per Laterza il memoir Amore e libertà sulla storia dell’AIED, e il presidente nazionale dell’Associazione Mario Puiatti, che sottolinea: «parlare di sessualità è ancora una cosa non vietata, ma quasi. Nel senso che è una di quelle cose che si fa ma non si dice, e non si deve dire. Quando potremo parlare tranquillamente e serenamente di sessualità come di letteratura, di pittura, di musica o di gastronomia allo stesso modo, a quel punto saremo finalmente liberi».
Nel film parlano anche la sociologa Chiara Saraceno, indagando la trasformazione delle famiglie e del ruolo femminile in Italia, il fondatore e presidente dell’Arcigay Franco Grillini, la psicologa analista e psicoterapeuta Anna Sampaolo e la nota politica e attivista per i diritti civili Emma Bonino, storica militante radicale, che ricorda l’anno in cui si unì al CISA di Adele Faccio.
I registi Alessandro Pasian e Francesco Guazzoni, che firmano anche la fotografia e il montaggio del film, hanno selezionato i materiali d’archivio provenienti da Istituto Luce, Teche Rai, Fondazione Cineteca di Bologna e da produzioni come I misteri di Roma a cura di Cesare Zavattini (1963), L’amore in Italia di Luigi Comencini (1978) e Let’s kiss di Filippo Vendemmiati (2021). Nel film scorrono anche molti articoli dell’archivio AIED e degli archivi del Corriere della Sera, L’Osservatore Romano, La Repubblica, La Stampa, L’Unità, Novella 2000, Volontà.
L’AIED si è impegnata per garantire una maternità libera e consapevole, resa possibile dall’uso degli anticoncezionali come deterrente agli aborti clandestini. Una situazione raccontata in modo esemplare nel libro inchiesta di Maria Luisa Zardini De Marchi “Inumane vite”, che dava voce a 41 donne, spiegando: se l’assistenza domiciliare realizzata dall’AIED fosse stata estesa a tutto il Paese, sarebbe stato possibile «ridurre a centomila il milione di aborti praticati ogni anno in Italia». “Il coraggio della libertà.
Settant’anni di generazioni consapevoli” ripercorre la propaganda fascista della fecondità come valore, l’Italia del secondo dopoguerra, il boom degli anni Sessanta, le rivendicazioni giovanili e le battaglie femministe del ’68; le conquiste civili degli anni Settanta, la drammatica stagione dell’Aids negli anni Ottanta, per arrivare alle «nuove famiglie» del nostro tempo, focalizzando sulle nuove frontiere dei diritti civili, prima fra tutte la proposta di introduzione dell’informazione affettiva e sessuale nelle scuole italiane.
Alessandro Pasian, videomaker e regista pordenonese, ha frequentato l’accademia di Cinema e Televisione Griffith a Roma, dove ha lavorato per diverse fiction Rai e per l’emittente televisiva Sky. È stato autore televisivo, operatore video, ideatore e conduttore di programmi radiofonici.
Francesco Guazzoni, videomaker e copywriter pordenonese, collabora con diverse agenzie di comunicazione come creatore di testi pubblicitari, campagne marketing, produzioni editoriali, teatrali e video.
È autore di diversi libri editi da Biblioteca dell’Immagine di Pordenone e svolge attività laboratoriale in ambito didattico-formativo. Insieme lavorano nella produzione video di documentari, spot, videoclip, reportage, rubriche social. In uscita imminente, a loro firma, il docu-film «Il bicchiere dopo il sasso» incentrato sulle vicende che hanno interessato la comunità ertana dopo la tragedia del Vajont per potersi riprendere l’identità e la vita nel Paese di origine. Claudio Almanzi