“C’e’ da rimanere sconcertati dall’assurda decisione del direttivo del Cral del Porto di Genova di negare l’utilizzo di una sala nella sua sede al movimento ‘Indipendenza!’ e in particolare al sottoscritto. Per due motivi.
Il primo e’ che e’ incredibile che nel 2024 esistano ancora queste pregiudiziali ideologiche secondo cui chi viene da un percorso di destra deve vedersi negato il diritto democratico a comunicare le proprie idee durante una campagna elettorale. Va ricordato che il Cral del porto sta ampiamente concedendo le sale della sua sede a molti partiti politici. E’ quindi un’arbitraria discriminazione politica che ispira questa decisione del direttivo.
Ma ancora piu’ incredulita’ desta l’idea che in un momento di difficolta’ occupazionale come quella che sta vivendo tutta la Liguria, si rifiuti a me, al professor Michele Geraci e al candidato presidente Alessandro Rosson di illustrare progetti concreti per il rilancio del Porto di Genova, che rimane indubbiamente il principale motore di sviluppo di tutta la regione.
Evidentemente al direttivo del Cral e al mondo sindacale che lo esprime non importa nulla del destino occupazionale dei propri lavoratori e dei giovani che potrebbero venire assunti.
Siamo ancora all’eta’ della pietra per quanto riguarda il rispetto della democrazia e le lotte sociali per difendere il diritto al lavoro dei liguri, che, siamo certi, nell’urna sceglieranno liberi da questi autolesionisti pregiudizi”.
Lo ha dichiarato ieri Gianni Alemanno, segretario nazionale movinento ‘Indipendenza!’. E, in conseguenza a questo diniego, la conferenza stampa di lunedi’ 14 e’ stata spostata alle ore 12 nella sala dell’albergo Domus Victoris in piazza della Vittoria 7/15/piano 5.
“Sono rimasto sorpreso ed anche un poco deluso – ha aggiunto Rosson – da questo incomprensibile rifiuto di ospitare la nostra conferenza stampa sul Porto di Genova.
Quando abbiamo chiesto ospitalita’ come movimento ‘Indipendenza!’ specificammo che avremmo trattato il tema portuale con un approccio molto tecnico, proponendo idee e tratteggiando percorsi di sviluppo con il supporto di un esperto riconosciuto in tutto il mondo.
Evidentemente hanno prevalso pregiudizi che escludono e discriminano senza ascoltare.
Fra Toti, Spinelli e Bucci da una parte e questi campioni della democrazia dall’altra, il porto di Genova rischia un futuro di emarginazione e decadenza”.