Un corretto approccio alimentare durante la gestazione è fondamentale per garantire il fabbisogno nutrizionale sia della futura mamma sia del nascituro. Scopriamo insieme cosa, come e quanto mangiare quando si è in dolce attesa.
L’alimentazione è il cordone ombelicale che lega indissolubilmente il benessere della mamma a quello del suo bambino: nei nove mesi che precedono il parto, le sostanze nutritive assimilate dall’organismo materno con la dieta vengono trasferite al feto mediante la placenta, determinandone lo sviluppo e la crescita. In questo appuntamento parleremo proprio del corretto regime alimentare da adottare in gravidanza per assicurare un buono stato di salute al nascituro.
Durante la gravidanza si deve mangiare per due?
Iniziamo la nostra guida al corretto approccio nutrizionale in gravidanza sfatando una credenza popolare, ampiamente diffusa nel mondo occidentale, secondo cui la donna incinta dovrebbe mangiare per due.
Questa sciocca convinzione, oltre a non avere alcun fondamento scientifico, si rivela piuttosto pericolosa tanto per la futura madre quanto per il piccolo, comportando il più delle volte un eccessivo aumento di peso e la conseguente comparsa di patologie cardiocircolatorie, come il diabete gestazionale e l’ipertensione.
Vero è che durante la gestazione le richieste energetiche dell’organismo sono maggiori, ma in linea di massima l’aumento di peso ideale della gestante nel corso delle 40 settimane dovrebbe essere compreso tra i 10 e i 16 chili al massimo, con un fabbisogno calorico giornaliero di 2200-2300 calorie.
Allo stesso modo, cercare di perdere peso per una questione puramente estetica è generalmente sconsigliato dai ginecologi, soprattutto se questo va a discapito del benessere del bambino. Ovviamente, se si tratta di un lieve dimagrimento, magari dovuto alle nausee che caratterizzano il primo trimestre di gestazione, non c’è da preoccuparsi, visto che il feto può tranquillamente assorbire le calorie che gli occorrono dalle riserve di grasso della madre.
A ogni modo, dal momento che i cambiamenti fisiologici dell’organismo materno sono perlopiù temporanei e quasi sempre reversibili, è importante che la madre impari ad accettarli e gestirli al meglio per favorire il felice esito della gravidanza.
Cosa mangiare durante la gravidanza
Appurato che mangiare per due durante la gestazione non è affatto salutare, per fare in modo che questa esperienza sia quanto più possibile serena, occorre garantire al feto le sostanze nutritive indispensabili al suo corretto sviluppo.
Oltre ai sali minerali (calcio, fosforo e zinco) e agli acidi grassi essenziali, il regime alimentare della gestante deve essere ricco di:
- vitamine del gruppo B, in particolare la B6 e la B12 che sono fondamentali per la produzione di globuli rossi e l’efficienza del sistema nervoso;
- vitamina D, per lo sviluppo dell’apparato scheletrico;
- vitamina C, che supporta il sistema immunitario della futura madre, proteggendo il feto da potenziali infezioni batteriche o virali;
- ferro, che oltre a ridurre i sintomi della stanchezza e dell’affaticamento, coadiuva la sintesi dell’emoglobina per favorire l’ossigenazione di tessuti e organi;
- acido folico (vitamina B9) e folati che, essendo coinvolti nella sintesi del DNA e delle proteine, contribuiscono a ridurre l’incidenza delle malformazioni congenite e dell’anemia in gravidanza.
Da qui è chiaro come l’alimentazione della gestante debba seguire linee guida ben precise, approntate dal ginecologo o da un nutrizionista in base alle specifiche esigenze fisiche e fisiologiche della paziente. Per ulteriori approfondimenti sull’argomento, vi rimandiamo al sito https://piccoloeforte.it, dove troverete una sezione apposita dedicata al mondo della gravidanza e del parto.
I cibi da evitare
Seguire una dieta sana e bilanciata durante la gestazione garantisce un equilibrato apporto di tutti i nutrienti indispensabili per il corretto sviluppo del feto, ma non deve – ovviamente – diventare una giustificazione per concedersi grandi abbuffate. Nei limiti della ragionevolezza e in assenza di specifiche patologie pregresse che richiedano l’adozione di un regime alimentare specifico, è possibile concedersi, di tanto in tanto, qualche piccolo strappo alla regola per soddisfare le famose “voglie” della gravidanza.
Ciononostante, esistono comunque degli alimenti che bisognerebbe evitare quando si è in dolce attesa, soprattutto se la neomamma non ha mai contratto la toxoplasmosi, una malattia infettiva causata da un protozoo (il Toxoplasma Gondii) capace di oltrepassare la placenta, comportando malformazioni del feto o addirittura la morte in utero del bambino. Questa patologia è in genere causata dal consumo di uova e carni crude, latte non pastorizzato, formaggi poco stagionati, nonché frutta e verdura non lavate accuratamente.
È bene stare alla larga anche dai prodotti ittici ad alto contenuto di mercurio (tonno, salmone e pesce spada d’allevamento), dall’alcol e dagli alimenti dolcificati con aspartame, un edulcorante associato a numerose patologie cerebrali infantili. Allo stesso modo, bisognerebbe ridurre il consumo di sale, dolci, cibi fritti e alimenti particolarmente ricchi di grassi, specialmente se la gestante soffre di specifici disturbi digestivi.