“Negli ultimi quindici giorni a Genova c’è stato un netto incremento dell’incidenza giornaliera – ha detto ieri sera Filippo Ansaldi, responsabile prevenzione di Alisa – che pesa molto sull’aumento dell’incidenza nel territorio regionale.
Alla Spezia il cluster che ha caratterizzato il mese di settembre è stato controllato e oggi l’incidenza è nei limiti di quanto atteso in base al trend regionale.
A Imperia i nuovi casi sono inferiori alla media regionale.
Savona, che è stata per lungo tempo al di sotto della linea di attenzione, registra oggi un picco riconducibile a un cluster in Rsa che è tuttavia limitato a quella sola comunità.
Il numero di posti letto in media intensità in tutta la regione è stato contenuto fino a due settimane fa. Poi è cominciato un progressivo aumento e oggi stiamo salendo con un indice R(t) di 1,3.
Crescita di tipo esponenziale, seppure rallentato dall’attività di tracciamento e di contenimento messa in atto dai dipartimenti di prevenzione.
La capacità di curare i pazienti, l’abbassamento dell’età media e il quadro molto diverso rispetto alla primavera evidenzia una crescita progressiva lineare nelle terapie intensive dalla fine di agosto. Il quadro dunque è molto diverso per la media intensità e per la terapia intensiva”.
Inoltre, secondo i responsabili di Alisa, rispetto al periodo primaverile “la percentuale di anziani asintomatici è molto alta, supera l’80% di tutti i positivi. Se la prognosi è migliore, non dobbiamo tuttavia abbassare la guardia”.
“In questo momento – ha aggiunto Angelo Gratarola, responsabile del dipartimento interaziendale regionale emergenza urgenza – l’utilizzo dei posti di terapia intensiva oscilla da più di un mese tra 25 e 30 posti a fronte di una disponibilità di 250 posti.
Nella fase più critica ne abbiamo utilizzati 200 per il Covid e 50 per altre patologie.
Siamo dunque ben distanti dai livelli di guardia, ma naturalmente l’attenzione deve restare alta e la situazione deve essere monitorata di giorno in giorno”.
“La situazione in settimana è stata difficile, continua il turn-over con una durata media dei ricoveri di 7 giorni, la metà della durata di marzo aprile – ha spiegato Matteo Bassetti, responsabile della clinica di Malattie infettive del San Martino – il ritmo dei ricoveri rimane dunque sostenuto, ma altrettanto le dimissioni.
C’è un maggiore lavoro per il personale, ma si tratta prevalentemente di media e bassa intensità.
Per dare l’idea, a marzo-aprile nel reparto di malattie infettive avevamo lo stesso numero di ricoveri di oggi, 41, ma utilizzavamo 38 caschi, oggi ne utilizziamo uno solo.
Il protocollo di cura del San Martino è stato condiviso e pubblicato sul sito di Alisa ieri. Abbiamo seguito le raccomandazioni Aifa e linee guida internazionali, abbiamo incluso i criteri di ospedalizzazione in modo che ci sia uniformità in tutta la regione”.