“La Liguria ha un rapporto standardizzato di mortalità inferiore alla Lombardia (+ 212% rispetto alla Liguria) all’Emilia Romagna (+ 47% rispetto alla Liguria) e alle Marche (+ 19%) e sovrapponibile al Piemonte, mentre il Veneto, che ha avuto inizialmente un unico cluster, presenta un rapporto di mortalità di -54% rispetto alla Liguria: sono questi i dati sulla mortalità. Il dato grezzo deve essere corretto per essere rappresentativo della realtà, con la distribuzione demografica di ciascuna regione”.
Lo ha spiegato oggi Filippo Ansaldi, direttore della prevenzione e programmazione di Alisa.
“La mortalità per Covid-19 – hanno aggiunto da Alisa – dipende macroscopicamente da due fattori: la demografia della popolazione, in considerazione dei diversi tassi di mortalità nelle diverse classi d’età, e il periodo di circolazione del virus, in particolare di circolazione diffusa (in molti report di confronto tra nazioni, ad esempio, il periodo di osservazione parte quando si raggiungono un certo numero di casi o di decessi).
Considerando la demografia e il periodo di circolazione sostenuta del virus, in Liguria si osserva quindi una mortalità inferiore a quanto rilevato nelle regioni con quadro epidemiologico simile”.
“Ognuno – ha commentato il commissario di Alisa Walter Locatelli – può leggere i numeri come vuole. Noi li rappresentiamo in modo trasparente e soprattutto con il rigore scientifico che ci è offerto dai nostri esperti ed è rappresentativo della realtà. L’epidemiologia non è un’opinione ma una scienza che richiede anni di studio. Del resto, le decisioni e le azioni conseguenti, vengono sempre prese sulla base di dati e contesti rappresentativi, in modo compiuto e coerente”.