L’unico e grande alleato per combattere lo smog è il verde, sia pubblico sia privato
Azione combinata di cambiamenti climatici, traffico e ridotta disponibilità di spazi verdi, ma, nell’ultimo periodo, a pesare ulteriormente sui livelli di inquinamento in città, è stata l’alta pressione che, stazionando sulle regioni del nord, ha fatto innalzare la concentrazione di smog nel secondo dicembre più caldo dal 1800 ad oggi. Per contrastare le polveri sottili e gli inquinanti gassosi, è bene prevedere l’ampliamento dei “polmoni verdi” in città, che ad esempio nel capoluogo ligure scendono addirittura a 6,3 mq a persona contro la media nazionale di 31 metri quadrati per abitante.
E’ quanto afferma Coldiretti Liguria sulla base dei dati Isac Cnr, in relazione al nuovo allarme inquinamento scattato in molte città italiane, con la corsa ai comuni palliativi per tamponare la situazione. Il mese di dicembre ha fatto registrare in Italia una temperatura superiore addirittura di 1,9 gradi rispetto alla media del periodo di riferimento 1981-2010 con effetti rilevanti sull’ambiente, dove sono stati sconvolti i normali cicli stagionali, con gli alberi entrati in fioritura e le colture giunte a maturazione anticipata.
“Gli sfasamenti stagionali – affermano il Presidente di Coldiretti Liguria Gianluca Boeri e il Delegato ConfederaleBruno Rivarossa – sono ormai evidenti su tutto il territorio, con temperature totalmente inappropriate al periodo, che sconvolgono la vita in campagna e favoriscono lo smog in città. Misure restrittive per controllare il traffico e la speranza nell’arrivo delle piogge non possono garantire una soluzione a lungo termine, mentre favorire la diffusione del verde, faciliterebbe la pulizia dell’aria dalle sostanze nocive per la salute. Per questo il verde urbano non deve essere visto solo come una scelta estetica per abbellire un quartiere, ma come una scelta strategica per migliorare la qualità della vita: la vivibilità di una città dipende necessariamente anche dalla salubrità dell’aria. E a questa esigenza – concludono Boeri e Rivarossa – una risposta concreta può venire dal florovivaismo Ligure, un settore di punta della nostra regione, che si concentra per il 95% tra le province di Imperia e Savona, dove circa 4mila aziende possono fornire tutte le piante necessarie alla pulizia dell’aria che respiriamo. Scegliere piante e fiori locali, oltre combattere lo smog, contribuisce alla valorizzazione del territorio e alla salvaguardia dell’ambiente, sostenendo inoltre un settore che, a livello nazionale, conta un valore della produzione attorno ai 2,5 miliardi di euro grazie a 27000 imprese con oltre 100.000 occupati, impegnate nella coltivazione di oltre 2.000 specie vegetali”.