Un giovane allocco, la scorsa mattina, stava a testa in giù davanti alla scuola di Cengio, in evidente stato di difficoltà.
Di lui si sono subito preoccupati alcuni passanti e poi i Vigili Urbani, che hanno chiesto l’intervento dei volontari della Protezione Animali savonese.
Il volatile è quindi stato recuperato e trasportato per le cure presso la sede dell’Enpa.
Al termine di un primo ciclo di accertamenti verrà avviato ad uno dei due centri di recupero collegati (CRAS di Bernezzo o Enpa di Campomorone), per la riabilitazione.
Negli anni scorsi i volontari dell’Enpa avevano soccorso in paese altri due allocchi.
L’allocco è il più diffuso, Sardegna a parte, rapace notturno della famiglia degli strigidi; non costruisce nidi ma utilizza cavità, di alberi, rovine o tane, dove la femmina cova, mentre il maschio le procura il cibo da marzo a giugno, mentre i piccoli sopravvissuti volano via dopo 5 settimane dalla schiusa.
Si ciba anche di ratti e topi e ciò spiega la sua diffusione in ambiente urbano.
Molte sono le credenze popolari, immotivate, legate a questo animale; la testa grossa, il corpo grassoccio, gli occhi grandi e tondi, il volo silenzioso e notturno, l’udito finissimo e la capacità di ruotare la testa hanno fatto nascere la leggenda che la sua visione preannunci disgrazie e morte, con conseguenze mortali solo per lui a causa della persecuzione medioevale. Ora la cattiva fama è dimenticata ed è, inoltre, protetto dalle leggi vigenti.