Nel porto di Vado Ligure, è stato emesso un fermo amministrativo per un’altra nave da carico, segnando il secondo fermo nel corso di questo mese di Febbraio.
La nave, con una stazza di circa 14 mila tonnellate e trasportante merce refrigerata, è stata soggetta a ispezione approfondita da parte dei ispettori qualificati della Capitaneria di Porto.
Questi ispettori operano nel contesto del Memorandum di Parigi del 1982, il quale impone controlli tecnico-operativi dettagliati per le navi che attraccano nei porti europei, tra cui quello di Savona e Vado Ligure.
Gestita da una società con sede nelle Filippine, la nave era già stata oggetto di segnalazioni durante ispezioni Port State Control precedenti e risultava tra le priorità di ispezione nel sistema informativo europeo di monitoraggio e controllo (Thetis).
L’ispezione ha rivelato diverse irregolarità, alcune delle quali gravi, riguardanti i sistemi di emergenza in caso di abbandono della nave da parte dell’equipaggio, l’estinzione degli incendi nella sala macchine e il funzionamento della “scatola nera” (Voyage Data Record) necessaria in caso di incidente marittimo.
Queste scoperte hanno portato al fermo amministrativo della nave. Prima di poter lasciare il porto, la nave dovrà effettuare le riparazioni necessarie e risolvere tutte le criticità individuate.
Inoltre, dovrà essere sottoposta a un’attenta verifica da parte delle autorità della propria bandiera e del registro di classificazione.
Il Comandante del Porto e Capo del Compartimento Marittimo di Savona ha sottolineato l’importanza di garantire condizioni di vita e sicurezza ottimali per l’equipaggio, in conformità alle regole internazionali sul benessere del personale di bordo e sulla sicurezza della nave stessa.