Quando si sussurra Entella-Reggiana, il pensiero vola subito al 14 marzo 2014, la notte del centenario biancoceleste. Il Comunale, vestito a festa, è il teatro di una delle partite più importanti della storia del Club. L’Entella è prima in classifica e per la prima volta nella sua storia sogna una clamorosa promozione in serie B. Sulla strada dei biancocelesti, però, c’è la blasonata Reggiana, già battuta all’andata, ma ugualmente temibile. La partita sembra stregata. I chiavaresi attaccano, ma il muro granata regge. I fantasmi di un pareggio iniziano ad aleggiare nell’aria, solo che, in panchina Mister Luca Prina può contare su un ragazzo di 35 anni. È nato a Lanus, è alto 1.68, gioca trequartista, di nome si chiama Adrian e di cognome Ricchiuti. El Chico sta vivendo una delle stagioni più tormentate della sua lunga carriera. Gli infortuni non gli danno pace, ma quella non è una notte come tutte le altre, quella è la notte della storia e lui, da vero campione, non può far altro che rispondere presente.
“Di quella serata ho un ricordo stupendo, lo stadio era stracolmo, in quella partita ci giocavamo tanto, vedere così tante persone a fare il tifo è stato emozionante. Quella partita è stata decisiva per la vittoria del campionato – ricorda con piacere l’ex attaccante biancoceleste”.
Una stagione sfortunata con tanti acciacchi fisici, che ricordi hai?
“Devo ringraziare tutti i miei compagni perché mi sono sempre stati vicini, è stato un anno travagliato con tanti infortuni. Tutto lo staff, la società e il Presidente mi hanno manifestato vicinanza. Avrei voluto fare di più ma sono riuscito a giocare poche partite, ho sempre dato tutto in ogni occasione”.
Nonostante i tanti stop il momento chiave della stagione 2014 porta la tua firma, anche in quella serata però hai avuto a che fare con qualche problemino.
“Il mister a fine primo tempo mi manda a scaldarmi, nel riscaldamento mi stiro, ma non volevo tirarmi indietro, non potevo mancare di rispetto ai tifosi e ai miei compagni quindi decido di entrare lo stesso. Non ho mollato e la mia voglia è stata ripagata dal gol vittoria. Sul finale il Mister mi ha dovuto togliere perché non riuscivo più a correre”.
Sei stato compagno di squadra anche di Gennaro Volpe, ti aspettavi per lui una carriera in panchina?
“Gennaro era il nostro capitano, si vedeva che aveva la stoffa per allenare, in campo era un leader. Sono contento che l’Entella gli abbia dato questa occasione, sta facendo un ottimo campionato, se recupera tutti i giocatori può davvero togliersi delle soddisfazioni”.
Cosa c’è nel presente e soprattutto nel futuro di Adrian Ricchiuti?
“Ora sto allenando i bambini, nel futuro voglio continuare ad allenare. Oltre al calcio sto seguendo altri progetti, ma spero prima o poi di avere l’occasione di allenare in Serie D”.