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Ambrosetti: Liguria crescita +0,9%. Supera media nazionale

Indagine sui dragaggi al porto di Genova e sullo scarico dei fanghi
Porto di Genova (foto d'archivio)

“La Liguria, che per molti decenni è stata una regione piuttosto sonnacchiosa, oggi guida la classifica di quasi tutti i principali indicatori economici. Siamo la seconda regione d’Italia per crescita del reddito pro capite, la quarta per crescita del Pil, tra le prime cinque per crescita dell’occupazione, la seconda per le crociere, la principale per traffici portuali col 35% del Paese”.

Lo ha dichiarato oggi il governatore ligure Giovanni Toti commentando gli ultimi dati elaborati da The European House Ambrosetti, presentati durante la prima sessione del 2024 a Genova in vista del forum che si terrà a luglio.

Nel 2021 il reddito pro capite ligure è cresciuto del + 4,9% ovvero più della media nazionale che è del + 4,5%. Secondo soltanto a quello della Lombardia (5,1%).

Nel 2022 il Pil ligure è cresciuto del +5.1%, superiore alla media nazionale (+3,7%) e quarto valore tra le regioni italiane.

Nel 2023 è atteso un tasso di crescita del Pil ligure di +0,9% (media nazionale +0,7%).

Tuttavia, secondo gli esperti, i ritardi sulle opere costano due miliardi di euro.

“I dati dell’osservatorio Liguria 2030 – ha spiegato Valerio De Molli, managing partner e Ceo di The European House Ambrosetti – mettono in mostra una realtà del tessuto economico regionale molto positiva.

L’andamento del Pil è a tassi di crescita superiori alla media nazionale e tra i primi d’Italia, l’export del sistema regione ha passato i 10 miliardi per la prima volta nella storia e anche i dati congiunturali più recenti mostrano una dinamica tre volte meglio della media del Paese.

Anche l’occupazione, sia maschile sia femminile, restano su posizioni di crescita superiori alla media nazionale”.