Altro test per i ragazzi di mister Ballardini nella mappa di collaudi disegnata per il pre-campionato.
Per la quarta uscita c’è il presidente Preziosi, in gran forma, per seguire da vicino i lavori e trascorrere qualche giorno a contatto con il team. Ci sono i direttori Perinetti e Donatelli. E c’è il Cuneo come avversario. La rappresentativa della Granda, allenata dall’ex rossoblù Scazzola, ha iniziato la preparazione da poco e si affaccia alla Serie C con rinnovate ambizioni, sospinte dal cambio di proprietà.
Non c’è partita in avvio. Al netto delle assenze per motivi prudenziali, senza Hiljemark aggregatosi solo oggi dopo le ferie post Mondiale, il Genoa, poco impegnato in fase difensiva, affina i meccanismi e olia l’intesa dalla cintola in su. Lazovic è un treno, freccia rossa come uno degli sponsor, sulla rotaia mancina e serve prima a Kouamè, poi a Piatek, assist al bacio. I palloni vanno solo spinti oltre la linea. L’attaccante polacco, tra i colpi di mercato del Grifo edizione 2018/19, concede il bis e firma il terzo gol in diagonale. Il tiro è secco. Kouamè colpisce la traversa con un destro a giro. Non serve alzare i ritmi. Alcune combinazioni e certe accelerazioni non passano inosservate. La prima frazione si chiude con il punteggio di 3-0.
Si riparte nella ripresa con otto innesti, ne restano in campo tre. Pronti, via e Gunter, raccogliendo un corner battuto da Lapadula, infila di testa la quarta rete in solitario davanti a Costa. Il Vecchio Balordo macina chilometri, mulina azioni, asseconda le folate messe nero su bianco dagli schemi. C’è altra verve in attacco, altri tiratori e munizioni in abbondanza. Nell’impianto circondato dai monti e dalle piste da sci, il Genoa pressa alto e costringe gli avversari, che non sfigurano, nella propria metà. La girandola di sostituzioni si propaga alla formazione piemontese, in partenza per il ritiro di Barga e il secondo test con il Livorno. Pandev illumina con giocate di classe, fungendo da regista avanzato. Dietro le punte, dentro le linee. Ci mette lo zampino, mister triplete, suggerendo per Spinelli che timbra il quinto gol, dopo una stupenda imbeccata di Lapadula. I movimenti sono accurati, la manovra è fluida, il Genoa c’è anche se il tutto andrà tarato sul piatto di differenti coefficienti. Il quinto sigillo è una sinfonia. Spinelli sulla sinistra lavora un gran pallone e rende il favore a Pandev. La girata del 19 è implacabile. Come il destro di Omeonga che cala il settebello e chiude i conti.
Genoa: Radu (1’st Vodisek) (31’st Russo), Spolli (1’st Gunter), Romulo (1’st Omeonga), Piatek (1’st Lapadula), Kouamè (1’st Spinelli), Biraschi (1’st , Mazzitelli, Lazovic (c) (1’st Zanimacchia), Lakicevic, Medeiros (1’st Pandev), Zukanovic. All. Ballardini.
Reti: pt 2’ Kouamé, 5’, 14’ Piatek; st 1’ Gunter, 22’ Spinelli, 26’ Pandev, 34’ Omeonga.