Altro che riconciliazione. Clima d’odio senza sosta. Dopo le violenze di piazza dell’altra settimana a Genova e quelle di sabato scorso in altre città italiane, sassi contro il portone del liceo classico D’Oria a Genova.
La scorsa notte è andata in frantumi la vetrata dell’istituto scolastico di via Diaz, finito suo malgrado al centro delle polemiche per alcuni termini contenuti nel rapporto annuale di autovalutazione sulla popolazione studentesca e ritenuti “classisti” dai benpensanti di sinistra: “Il contesto socio-economico e culturale complessivamente di medio-alto livello e l’assenza di gruppi di studenti con caratteristiche particolari dal punto di vista culturale (come ad esempio nomadi o studenti di zone particolarmente svantaggiate) costituiscono un background favorevole alla collaborazione e al dialogo tra scuola e famiglia, nonché all’analisi delle specifiche esigenze formative nell’ottica di una didattica davvero personalizzata”.
Evidentemente, a nulla sono valse le precisazioni dei responsabili del liceo D’Oria, che avevano già precisato di avere compilato il rapporto facendo riferimento solo alle linee guida dettate dal Ministero dell’Istruzione.
In ogni caso, qualcuno è anche entrato nell’edificio, sono spariti alcuni pc portatili e sull’inquietante episodio ora indagano gli agenti della Digos.
“Solidarietà al liceo D’Oria di Genova – ha dichiarato oggi la ministra Valeria Fedeli – ogni atto di violenza o vandalismo contro un’istituzione scolastica va severamente condannato. Questa notte è stato tirato un sasso contro il portone del liceo genovese. A pesare non è tanto il danno, quanto il gesto. Una manifestazione di violenza che non possiamo accettare perché colpisce la scuola, che è luogo di educazione alla pace e ai valori della convivenza civile”.
Aggiornamento.
L’episodio della pietra lanciata contro il liceo D’Oria, secondo gli inquirenti non sarebbe collegato al furto dei quattro computer avvenuto all’interno della scuola. La finestra colpita dalla pietra è protetta da una inferriata e non sarebbero stati rilevati segni di scasso nel portone o in altri varchi d’accesso.