Prestare attenzione. Non aprire l’ email e cancellarla
E’ giunta anche a noi, nell’email di redazione, questa mattina, una comunicazione di “convocazione” della “Polizia Giudiziaria” per “reati sessuali” a firma di “Lamberto Giannini, Capo della Polizia e direttore generale della Pubblica Security”.
Nel corpo dell’email che presenta un allegato in apparenza in formato jpg, si legge: “Alla vostra attenzione. A causa del vostro indirizzo IP, siete accusati di aver infranto le leggi europee sui crimini sessuali da Internet.
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CONVOCAZIONE – POLIZIA – GIUDIZIARIA”
A firma del “Sig. Lamberto Giannini, Capo della Polizia e direttore generale della Pubblica Security”.
Phishing: l’analisi dell’email
L’email viene apparentemente inviata dalla Polizia Giudiziaria. Ma osservando bene il mittente si legge “polizia-g3@magenta.de“. Inoltre l’email non è scritta in un italiano corretto, sintomo che proviene dall’estero. Infine la firma, “Sig. Lamberto Giannini, Capo della Polizia e direttore generale della Pubblica Security”. Se fosse autentica non sarebbe mai a firma del “Capo della Polizia”. Inoltre ci sarebbe “Dott.” E non “Sig.” Infine il “prefetto Lamberto Giannini è il nuovo capo della Polizia – direttore generale della Pubblica Sicurezza.” E non “Security”.
Si tratta, quindi, di una falsa email. Si tratta sempre del solito “phishing” che si presenta dietro una serie di messaggi e che serve, ai malfattori, per carpire i nostri dati personali o bancari.
In questo caso, sembra si tratta di una variante di una frode, caratterizzata da una massiva attività di phishing, segnalata dalla Polizia Postale sulla sua pagina Facebook “Commissariato di PS Online – Italia” con un post che riguarda un fantomatico atto contenente il seguente avviso a firma del Capo della Polizia Lamberto Giannini per “un’indagine giudiziaria a tutela dei minori.”
La regola è sempre la stessa ed è quella di non considerare e cancellare la mail in questione per evitare di entrare in contatto con i truffatori.
Nel caso accidentalmente venisse cliccato il link in questione, potrebbe esserci il rischio di essere soggetti ad un malware. In quel caso è consigliabile avvertire la Polizia postale o se si lavora in un’azienda, il proprio reparto IT.