Ieri mattina la Polizia di Genova ha denunciato un 23enne bresciano per truffa intimandogli anche il divieto di ritorno nel Comune di Genova per tre anni.
Il giovane si è presentato a casa di una persona disabile riferendo di essere un tecnico mandato per installare dei rilevatori di gas.
Ha convinto l’uomo dicendogli che si trattava di un procedimento obbligatorio e che lo stava attuando a tutti i condomini, come si poteva evincere dal cartello apposto nel portone.
Dopo aver posizionato due apparecchi di plastica bianca sia in bagno che in cucina, il truffatore ha indotto la sua vittima a firmare un contratto (senza rilasciargli copia) e a pagare tramite bancomat. Il malintenzionato ha però digitato sul suo POS 798 euro invece dei 79,80 pattuiti, effettuando anche una seconda digitazione di 399 euro, quindi, “guadagnati” ben 1200 euro è uscito.
La vittima ha però raccontato tutto alla sua badante che ha chiamato la Polizia dando una descrizione dettagliata dell’uomo.
Le volanti dell’U.P.G. e del Commissariato San Fruttuoso si sono attivate alla ricerca di altri cartelli affissi nei condomini della via per capire dove avrebbe colpito di nuovo il truffatore. Infatti lo hanno trovato all’interno di un portone, intento a raggirare un anziano residente.
Controllato dagli agenti, il 23enne è risultato avere numerosi precedenti per truffa, commessi con le stesse modalità. Nella sua auto sono stati rinvenuti e sequestrati molti volantini e alcuni dispositivi di rilevazione gas (del valore di circa 80 euro) uguali a quelli già installati.
Il giovane ha dichiarato di lavorare per una ditta di servizi dello zio, alla quale sono intestati i tre POS di cui era in possesso.
Dai “registri” da lui custoditi si è potuto risalire ad altre truffe commesse nei giorni precedenti, con la stessa tecnica di aggiungere uno zero durante la digitazione della cifra sul POS.