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Andora vuole intitolare il Velodromo del mare a Mario Olivero

E' stato il primo Direttore della pista andorese e un grande promoter del ciclismo

Una foto fatta da Mario Olivero prima di una seduta della Scuola di Ciclismo

Andora. A quattro anni dalla sua scomparsa la città di Andora lo ricorda ancora con grande simpatia e passione: si tratta di Mario Olivero al quale in questi giorni alcuni appassionati stanno organizzandosi per cercare di intitolargli il Velodromo del Mare. Olivero oltre ad essere stato Direttore del velodromo andorese ha ricoperto importanti incarichi federali nella FCI ed è stato l’Ideatore della Montecarlo-Alassio, valido promoter sportivo, creatore e patron della Saint Vincent-Lurisia- Alassio, della Coppa Olmo e di tante altre corse ed iniziative promozionali per il ciclismo. Per Andora la struttura sportiva dedicata al ciclismo rappresenta un vero e proprio fiore all’occhiello essendo l’unico anello di questo tipo in tutta la Liguria. Su questa pista sono passate svariate generazioni di campioni di ciclismo. Sono stati tantissimi infatti i personaggi che lo hanno animato a partire dall’ “enfant prodige” Mirko Celestino (vincitore di prove di Coppa del Mondo e che ha raggiunto i più alti livello fra i professionisti) ed è l’ attuale CT della nazionale di MTBike. Tanti i ciclisti che si sono allenati sulla pista di Andora, inaugurata 27 anni or sono, ed hanno avuto fortuna. Ci sono passati infatti personaggi di grande rilievo fra i tanti i pluricampioni del mondo Gianni Bugno, Urs Freuler e Bruno Vicino. Nel 1997, all’inaugurazione di questa bomboniera per le due ruote, erano presenti oltre  Mario Olivero ed ai dirigenti regionali della Fci anche personaggi illustri fra i quali il campione del mondo Silvio Martinello, il presidente del Coni Lelio Speranza, i campioni Mirko Celestino, Silvio Caviglia, Marco e Roberto Villa, gli organizzatori Silvio Fini, Mario Cattaneo e gli indimenticabili promoter Walter Greco e Renzo Cavalli, con il direttore del mitico “Bollettino del Ciclista” Claudio Landrino e quelli che da allora in poi si sarebbero succeduti nel governo del ciclismo provinciale savonese fino ad oggi: oltre al compianto Mario Olivero (che fu anche il primo direttore del velodromo) Renzo Dogliotti, la indimenticabile giudice Luisella Manfrino ed il futuro presidente Fci per tanti anni Piero Zangani. L’ impianto venne inaugurato con la benedizione del vescovo della Diocesi di Albenga-Imperia, monsignor Mario Oliveri ed il discorso d’apertura dell’allora sindaco di Andora Pier Luigi Pesenti.

Il velodromo, in tutti questi anni avrebbe potuto essere meglio utilizzato e pubblicizzato, tuttavia vi si sono svolte decine di gare, alcune anche di rilievo, molte riunioni, centinaia di stage ed allenamenti ed è diventato per cinque anni sede di un CAS (Centro di Addestramento Sportivo del Coni) che ha ospitato oltre agli allenamenti dei ciclisti, dai giovanissimi agli amatori, dagli esordienti ed allievi, agli Under 23, a campioni di alto livello come Niccolò e Leonardo Bonifazio, i fratelli Canepa, Marco Olivieri, Mattia Cattaneo, Sabino Cannone, Marco Bonifazio, Ilio Ardissone, anche pattinatori ed atleti di altre discipline. Le caratteristiche dell’ impianto (lunghezza alla corda 180 metri, sviluppo sulla curva 210 metri, altezza delle curve sopraelevate 1 metro e 82, illuminazione notturna, cronometraggio elettronico, pista interna di 300 metri per gimkane e gare promozionale) ne fanno un impianto ideale per svolgere allenamenti e gare, soprattutto per i più giovani, lontani dai pericoli della strada e del traffico. Per il futuro la speranza è che questo bell’impianto che rappresenta, insieme al Carlini di Genova, l’unico velodromo della Liguria, possa continuare ad essere utilizzato, promosso e sostenuto per il bene del ciclismo e dei giovani. Al Velodromo di Andora è stato anche stabilito nel 2021 un record mondiale: l’ imperiese Carmelo Multari, vi ha stabilito il record mondiale dell’ Ora, CSAIN, a livello del mare, su pista di lunghezza inferiore a 200 metri, per Over 70, invalidi civili protesizzati, con 33 chilometri e 585 metri.

Tornando alla proposta di intitolare il velodromo a Mario Olivero si sono espressi favorevolmente molti dei tanti talenti che da lui vennero guidati per diverse stagioni, insieme al compianto ed impareggiabile Maestro federale del ciclismo Gisello Aresi ed agli allenatori della scuola della pista di quegli anni: Bruno Zanoni, Serge Parsani, Claudio A. Benvenuto, Claudio Biancolillo e Paolo Caviglia. Olivero per cinque anni ha coordinato le operazioni ed ha diretto il Velodromo è stato a lungo uno dei più validi patron ed appassionati del ciclismo della nostra regione. Fra i tanti che si ricordano di lui come direttore del velodromo ci sono i fratelli Silvia e Alessandro Borile, Marco Tomatis, Loris Cirino, Gianluca e Sabrina Godano, Manuel Donte, Giulia Esposito, Leonardo e Francesco Canepa, Filippo Bertone, Francesco e Marco Cardone, Silvio Gatti, Stefania e Sara Iberto, Barbara Barberis, Gloria Romano, Matteo Zanoni, Elviro Rolando, Mara Zanoni, Erika Brunetto, Gloria Vignola, Gloria Scarsi, Samuele Manfredi, Stefania D’ Eramo, Matteo Gabelloni, le sorelle Camilla ed Alice Pesenti, per giungere fino ai professionisti Mattia Cattaneo, Luca Barla, Emanuele Caddeo, Silvia Borile, Leonardo e Nicolò Bonifazio, Leonardo e Francesco Canepa. Ed a 27 anni dalla sua nascita se l’impianto è ancora vivo ed attivo lo si deve alla grande passione di tanti soci, volontari e dirigenti che da allora (quando il presidente dell’ AS Andora Renato Borile con grande passione e generosità si buttò in questa grande impresa) fino ad oggi hanno dedicato e dedicano tanto tempo e passione al mondo delle due ruote.

Claudio Almanzi