Andrea Brunelli, si candida a sindaco della città di Recco.
Alle elezioni comunali di Recco, c’è un nuovo protagonista: si chiama Andrea Brunelli dell’età di 30 anni, recchese e di professione ingegnere e attualmente lavora come assegnista di ricerca nel dipartimento di ingegneria civile, chimica e ambientale dell’Università di Genova. Si candida a sindaco con varie proposte nel segno del cambiamento per la sua città. Al candidato abbiamo posto varie domande per capire le proposte che presenta. Naturalmente domande analoghe sono state poste agli altri due candidati alla carica.
Lei si candida a sindaco di Recco, quali motivi l’hanno spinta a fare questa scelta?
«Per offrire un cambiamento alla mia Recco, dopo tanti anni di governo della medesima amministrazione noto infatti come vi siano le stesse necessità e richieste da parte dei cittadini. Ritengo fondamentale rimettere al centro quei cittadini che vivono la nostra città tutto l’anno, perché negli ultimi anni si è puntato molto sul brand turistico a forte discapito dei servizi per gli abitanti».
In questo periodo, la sinistra italiana ha molte identità e non trova forti consensi.
Con quali motivazioni e proposte ha convinto molti suoi amici, anche di studi, a seguirla in questa “avventura politica”?
«A livello locale – ma dovrebbe essere anche un obiettivo nazionale – le alleanze non si fanno per pure manovre partitiche o contro l’una o l’altra forza di governo, ma sui programmi e progetti che si vogliono realizzare. Su questo tema ho lavorato sin dalla mia candidatura e su questo ho trovato sempre più consenso tra le forze civiche presenti all’opposizione comunale (Immagina Recco e Onda) e tra i partiti del centro sinistra quali il PD e Linea Condivisa. Ovviamente grande attenzione è nata anche in persone che non si erano ancora avvicinate nella loro vita alla politica, sia più giovani, sia più anziane. I temi e il programma continuano a essere il focus della mia campagna elettorale e non certo gli scontri partitici o politici».
Come ha scelto il gruppo che la seguirà nella campagna elettorale?
«I nomi della lista sono nati mentre lavoravamo alla stesura del programma: erano parte di un gruppo molto più allargato di cittadine e cittadini che hanno lavorato al mio fianco. Non ho scelto le persone cercando di coprire le varie categorie (il commerciante, il membro del quartiere, quello della Pro Loco, quello della frazione…). Ho invece scelto di seguire un metodo più legato alla voglia di dare il proprio contributo e ho avuto la fortuna di costruire una squadra eterogenea per età, competenze, professioni e residenza (molti sono residenti nelle varie frazioni). Il gruppo è anche accomunato dalla grande partecipazione alla vita associativa (dai quartieri dell’8 settembre, alle arcate, la filarmonica, etc.)».
Nella realtà della città di Recco con quali proposte di governo vi presentate agli elettori Lei e il suo gruppo?
«Bisogna riportare al centro della visione politica della città i cittadini di Recco e la partecipazione delle persone nelle scelte per la propria Città. Riteniamo che a Recco servano spazi per i giovani, ma anche per gli anziani, per le associazioni sportive e non solo. Fondamentale investire le risorse comunali e ricercare i finanziamenti non per grandi opere poco utili alla città (contestate anche da associazioni di categoria), ma puntare a opere quali sede per le associazioni giovanili (zona magazzini comunali), per la cultura e lo studio (attuale sala polivalente pensando anche alla nuova scuola superiore del Marco Polo che ci sarà a Recco), una sala polivalente vera e propria. Particolare attenzione va data alle strutture sportive. Per questo il programma è a lungo termine. Al contrario per il breve termine è necessario intervenire in tutte quelle piccole, ma fondamentali, attività della piccola manutenzione dei marciapiedi, delle barriere architettoniche, dell’arredo urbano e della cura del verde in tutte le zone della Città».
All’incontro di presentazione del suo gruppo o meglio della sua squadra, Lei ha parlato delle periferie e dei disagi che la lontananza dal centro comporta al cittadino.
Quali e quante “cose diverse” si devono fare? Quali sono le vostre scelte e come si dovrebbero impostare per avere credibilità ma – fattore importante – anche come realizzarle?
«Molte sono le richieste che arrivano dalle frazioni (cura della viabilità pedonale e carrabile in primis), numerose sono le richieste che arrivano dalle zone più centrali della città (cura dei marciapiedi, delle aiuole, la migliore pulizia). È fondamentale ripensare a come si vogliono spendere i soldi e soprattutto ricercare i finanziamenti esistenti sovranazionali. Come spesso ha detto anche l’attuale Sindaco, i soldi a differenza del passato ci sono, io aggiungo che dipende però da come si vogliono spendere. Ad esempio, trovo che sia poco utile anche per il commercio e per il turismo cittadino spenderli con importanti iniziative che si sviluppano però solo a cavallo di Ferragosto. Ancora, bisogna incentivare con la pulizia dei sentieri anche il turismo naturalistico che è uno dei pochi turismi che possa esserci tutto l’anno. Importante è migliorare tutto il settore sociosanitario soprattutto per le persone più anziane con i nuovi servizi comunali come il maggiordomo di quartiere, l’infermiere di comunità e lo sportello sanitario».
Quali soluzioni pensate di realizzare per “unire la periferia al centro della città” in modo che gli abitanti possano raggiungere in tempi brevi il centro di Recco e usufruire in maniera agevole dei vari servizi?
«Sosteniamo l’utilità di realizzare il parcheggio sotto lo scalo merci della ferrovia, già presente nel PUMS della Città Metropolitana con un progetto di fattibilità avviato. Tale posteggio sarebbe centrale quindi utile per il commercio cittadino, per i nostri concittadini che abitano nelle zone più periferiche della città che devono prendere il treno o la corriera.
Sicuramente è necessario migliorare anche tutti i percorsi pedonali sistemando la manutenzione dei marciapiedi, abbattendo le barriere architettoniche e ultimare lo studio di fattibilità presentato dalla stessa Città metropolitana del percorso ciclo/pedonale nord-sud».