“Un anno civile è composto in media da 365 giorni, 8760 ore e 525600 minuti. Il sindaco di Genova Marco Bucci, su un arco di tempo così vasto, ha deciso di festeggiare il varo dell’ultima campata del nuovo ponte proprio nella giornata del 25 aprile. Ancora una volta il sindaco Bucci, nonché presidente del Comitato permanente della Resistenza della Provincia di Genova, tenta di annacquare il significato ed il valore del 25 aprile”.
Lo hanno dichiarato oggi su fb i responsabili di Genova Antifascista.
“Lo scorso anno – hanno aggiunto – inventò la Festa della Bandiera di Genova, celebrata in pompa magna il 23 aprile, mentre quest’anno ha ideato la Festa della Ricongiunzione per inaugurare, proprio il 25 aprile, l’ultima campata del ponte.
Che idea geniale!
Ormai, però, non ci stupisce più. La vicinanza della sua giunta alla galassia neofascista cittadina e i suoi tentativi più o meno eclatanti di cancellare la storia resistente di Genova e di criminalizzare chi oggi la difende e ne porta avanti la memoria con azioni concrete sono cosa nota.
Lo stesso termine ‘ricongiunzione’ porta alla mente la retorica degli ultimi anni della destra e di una parte della sinistra istituzionale che vorrebbero sminuire la lotta di liberazione e i valori che portarono avanti i nostri partigiani in nome di una rinnovata pace sociale, resa ancora più congeniale da questo nuovo clima di unità nazionale.
Noi non le chiediamo di spostare il suo ennesimo spot elettorale, perchè lei non è il nostro sindaco e siamo certi che chi come noi ha ben chiaro da che parte stare si ricorderà di quello che sta facendo e che tenterà di fare in combutta col suo compagno di merende Toti.
I tagli al Terzo settore, i finanziamenti alla scuola privata a svantaggio di quella pubblica, il collasso della sanità, l’abbandono delle periferie, i buoni spesa dati senza controlli, con una semplice autocertificazione perchè voi siete contro la burocrazia, e le belle proposte che avete in mente per il prossimo futuro, come il blocco del codice delle gare d’appalto, il blocco dei controlli paesaggistici e via anche il codice antimafia.
Se voi rappresentate tutto questo cosa ci importa se celebriate il 25 aprile o meno? Certo, è vero, voi rappresentate le istituzioni e quindi avreste il dovere politico di farlo, ma forse in questo siete più coerenti voi di altri, in una Repubblica in cui gli atteggiamenti fascisti sono stati sdoganati forse non ha più senso fingere rispetto e condivisione di valori che con tutta evidenza non vi appartengono.
Chi avrebbe il dovere di prendere posizione contro i vostri atteggiamenti sono i partiti che siedono con voi nelle istituzioni, ma noi siamo ben consci che è anche e soprattutto loro la colpa del vostro sdoganamento.
Noi il 25 aprile, così come in tutti gli altri giorni dell’anno, porteremo avanti la memoria dei nostri partigiani perchè i loro sogni e sacrifici non si dimentichino mai, ma rivivano ogni giorno nelle nostre lotte. La Resistenza continua”.