«Non ci sono le condizioni affinché la Fiera di Recco possa svolgersi in assoluta sicurezza e nel rispetto delle norme di distanziamento sociale. Molti operatori diserteranno l’evento, prendendo le distanze dalla scelta dell’amministrazione comunale di trasferire i banchi da via Roma a lungomare Bettolo». Questa è la posizione espressa e dichiarata da Marisa Carrea, Anva Confesercenti vicepresidente provinciale e responsabile Fiere.
Gli ambulanti potrebbero contestare lo spostamento di data, dal tradizionale 8 settembre al 13 del mese: «In pochi sapranno che la Fiera è stata posticipata a domenica prossima e questo influirà negativamente sulle presenze – prevede Carrea –. Quel giorno, fra l’altro, sono già previste altre fiere, per cui gli operatori saranno costretti a scegliere dove andare e, quindi, a rinunciare a una giornata lavorativa.
E questa è una beffa che si aggiunge al danno, dato che avevamo molto insistito con il Comune affinché la fiera venisse confermata, proprio per non perdere altri giorni di lavoro dopo i lunghi mesi di lockdown. Ma queste condizioni non sono accettabili».
La principale preoccupazione, come dichiarato dalla vicepresidente provinciale e responsabile Fiere, riguarda il mancato rispetto del distanziamento tra i banchi: «Non capiamo perché non sia stata confermata la sede di via Roma, dove si sarebbe potuta allestire un’unica fila di piazzole con adeguati spazi di attesa per i clienti spiega Roberto Zattini, presidente Anva Confesercenti per la provincia di Genova – .
Sul lungomare, invece saremo tutti ammassati, operatori e clienti, e risulterà difficoltoso anche il passaggio di eventuali mezzi di soccorso. Viste le misure adottate, sembra quasi che il Comune di Recco voglia scoraggiare lo svolgimento della fiera. Stiamo assistendo ad una sorta di razzismo commerciale nei confronti degli ambulanti?»
Contestati, per Anva, anche i criteri di assegnazione delle piazzole. Ancora Zattini: «Per via Roma esisteva già una graduatoria, mentre sul lungomare varrà l’ordine di arrivo, come fossimo ad una gara, e senza alcuna possibilità di scelta da parte dell’operatore, che dovrà adeguarsi a quanto indicato dalla Polizia municipale.
Se a tutto questo aggiungiamo il rischio evidente di incorrere in una sanzione per il mancato rispetto delle normative anti-Covid, l’accesso ai banchi limitato a poche persone alla volta ed un plateatico a nostro carico di ben 80 euro, è comprensibile come, a queste condizioni, molti ambulanti considerino la Fiera di Recco antieconomica e quindi, alla fine, decideranno di non venire nemmeno».
«Molte amministrazioni, purtroppo insistono nel rifiutare le nostre offerte di collaborazione nell’organizzazione di fiere e mercati, o pongono veti alle nostre richieste pensando così di fare l’interesse della loro comunità, ma si sbagliano – commenta, in conclusione, il presidente provinciale Anva –. Gli ambulanti sono i primi ad avere interesse affinché le manifestazioni si svolgano nel migliore dei modi, per cui non si capisce perché le loro osservazioni, frutto dell’esperienza di anni di lavoro, vengano spesso disattese se non del tutto ignorate.
In questo caso Recco ha perso quella che sarebbe stata un’occasione di rilancio anche per i suoi stessi esercenti in sede fissa, ed è un vero peccato. Se il Comune ci avesse ascoltato e la fiera si fosse fatta in via Roma, fra l’altro, la sola nostra presenza avrebbe contribuito a rendere più sicura anche la stessa Sagra del Fuoco, perché i banchi avrebbero consentito di spalmare la presenza delle persone in una porzione più grande di città, senza quindi creare assembramenti e sarebbero serviti perfino da distanziatori per le sparate dei mascoli». ABov