Ieri sera è stata inaugurata ufficialmente la 20° edizione dell’Asian Film Festival, (www.asianfilmfestival.info), che si protrae fino al 5 aprile a sera, presso il Cinema Farnese Arthouse a Roma, nella storica cornice di Campo de’ Fiori.
A quanti fossero dei cultori del Cinema dell’Estremo Oriente, suggeriamo di trascorrere un week-end nella Capitale, in quanto si tratta di una manifestazione cinematografica d’alta qualità, durante la quale è possibile fruire della visione di pellicole orientali che altrove non vedremo.
Dopo un piacevole aperitivo è intervenuto l’Art Director Antonio Termenini, esprimendo subito cordoglio per la recente scomparsa del senatore Bruno Astorre, amico fedele dell’Asian Film Festival e per la morte del producer Carlo Macchitella, entrambi passati a miglior vita nel mese di marzo.
Antonio Termenini ha poi ribadito che l’Asian Film Festival è nato nel 2002 come omaggio alla New Wave taiwanese che si è poi protratto dando forma ad una manifestazione cinematografica che riguarda tutto l’Estremo Oriente. Parimenti è stato creato l’Oltre Lo Specchio Film Festival, www.oltrelospecchio.org, che si tiene a Milano e che affronta il genere horror, fantasy e fantascientifico. Ha inoltre ribadito lo stretto legame con le Ambasciate dei vari paesi, legame che ha dato luogo alle specifiche sezioni: Thailand day, Korean day, Japan day, Vietnam day. Questi specifici segmenti sono stati pensati con la finalità d’incrementare la nostra conoscenza culturale, turistica, commerciale dei paesi partecipanti.
Antonio Termenini ha poi ringraziato lo stretto collaboratore Tonino Mannella, Elisabetta Castiglioni, Responsabile Ufficio Stampa ed i Traduttori dell’Università La Sapienza.
Dopo l’inaugurazione ufficiale è stato proiettato un interessantissimo film giapponese “My Brother, The Android And Me”(2022) del cineasta Junji Sakamoto. Pellicola intensa che ha lasciato il pubblico a bocca aperta. Si tratta di un’effettiva storia di solitudine post-moderna, nel mood che è tipico della narrazione nipponica. Kaoru, un docente universitario in robotica, segnato da un tagliente Trauma infantile, non trova la piena percezione del sé, tanto da non riconoscere la propria gamba destra, scivolando spesso in un rocambolesco tic ed attirando così la perplessa attenzione dei colleghi dell’Università. Per trovare compensazione a questa atavica mancanza, creerà un androide con il suo medesimo aspetto, la cui presenza gli offrirà finalmente consolazione da una vita decisamente povera d’affetti. Purtroppo l’esistenza non procederà secondo i desideri sperati ed una chiusa drammatica attende lo spettatore. Se capita l’occasione, da rivedere assolutamente!
Si prosegue oggi con il Thailand day, altro paesaggio cinematografico interessante. E domani con il Korean day. Se avete modo vi aspettiamo a Roma per un viaggio mentale nell’Estremo Oriente che rappresenta senz’altro un modo più introspettivo di guardare al mondo.
Romina De Simone