“Vorrei sottolineare le problematiche che incontrerebbe un anziano a installare eventualmente un aggiornamento. La maggior parte dei malati è risultata over 70 e molti hanno cellulari inadeguati. Dunque credo sia completamente inutile”.
E’ il testo di una missiva che abbiamo ricevuto da uno dei nostri lettori, Claudio Garau, ma che rispecchia una delle molte opinioni contrarie al “pasticcio” dell’app Immuni.
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“Ho scaricato – ha aggiunto Garau – la app Immuni tanto pubblicizza dal Governo e scopro che se non ho un cellulare con un sistema operativo avanzato non posso usarla. Trovo vergognoso che un qualcosa che dovrebbe essere di tutti sia destinato a chi ha l’ultimo modello ( più o meno) di cellulare. Non solo vi sono molte ombre sulla gestione Covid-19 ma anche nel diffondere l’app Immuni si crea una discriminante in merito allo smartphone che si ha. Evidentemente chi ha meno possibilità economiche (per questo Governo) non ha diritto ad usufruire di un qualcosa che ha pagato con le tasse, dunque soldi suoi”.
La criticità segnalata ieri da Garau in sostanza è stata evidenziata oggi anche da alcuni quotidiani.
Come per esempio Libero, che ha ripreso il “Tweet” della giornalista Maria Giovanna Maglie: “Alfine ecco Immuni, app dei ricchi. Si scarica solo con Ios o Android ultimissima versione. Se non hai un super-smartphone ti puoi contagiare felice. Al lancio solo mezzo milione di persona la hanno scaricata. Alcuni giochi vengono scaricati 3 milioni di volte in 6 ore”.