Il Garante dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza Francesco Lalla, dopo il recente invito rivolto alle istituzioni e al mondo scolastico ed educativo affinché nell’emergenza epidemiologia da Covid-19 adottino misure per evitare ogni forma di discriminazione nelle scuole e sui mezzi di trasporto pubblico nei confronti di bambini e adolescenti, a proposito di “green pass” e vaccinazioni, interviene nuovamente rilevando lo stesso rischio per quanto riguarda anche alcune attività.
«Occorre dare voce al sentimento di grave disagio personale e sociale – dichiara Lalla – espresso da molti ragazzi e dalle loro famiglie di fronte alle recenti disposizioni in materia di ‘Green pass rafforzato’ che, di fatto, vietano ai ragazzi sopra gli 11 anni di accedere alle attività sportive, culturali, ricreative, artistiche, sia all’aperto sia al chiuso, di andare a teatro, al museo, o più semplicemente, di mangiare una pizza anche con i loro coetanei, se non sono vaccinati contro il Covid».
«Siamo consapevoli – aggiunge Lalla – dell’importanza di misure idonee alla tutela della salute della collettività per contrastare il coronavirus, ma occorre riflettere sulla necessità di garantire anche il benessere psico-fisico dei bambini e dei ragazzi, già duramente provati in questi due anni di pandemia dalle limitazioni in ambito scolastico e sociale, dall’incertezza e confusione tra lezioni in presenza e in dad, fra classi in quarantena e vaccinazioni».
Il Garante avverte: «Le attività sportive, culturali, ricreative e il gioco rappresentano un momento fondamentale di socializzazione, di crescita e di sviluppo della personalità dei bambini e adolescenti, sono una cura sana anche contro il disagio minorile, come peraltro dichiarato dalle stesse istituzioni, ed è quanto mai necessario e sensato in questa fase epidemica ponderare le restrizioni in base al rapporto rischi/benefici, aprirsi a nuove idee e iniziative degli attori istituzionali ed educativi, senza creare fenomeni discriminatori in base alla condizione vaccinale e lesivi dei diritti dei minori».
Lalla auspica che le istituzioni e le associazioni tornino ad organizzare immediatamente attività sportive, culturali, ricreative, artistiche, in primis nelle aree esterne di scuole ed edifici pubblici, nei parchi e giardini aperte a tutti i bambini e ragazzi, «favorendo l’inclusione e senza limitarne la partecipazione ai soli provvisti di green pass rafforzato e, quindi, di vaccinazione. Anche l’Autorità Garante per l’Infanzia e l’Adolescenza e la Sottosegretaria di Stato con delega allo Sport, Valentina Vezzali, riaffermando l’importanza dell’attività sportiva per lo sviluppo inclusivo e la realizzazione dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza sanciti nella Convenzione di New York del 1989, – ricorda – hanno promosso lo scorso settembre 2021 un accordo a favore dei diritti dei giovani nello sport, che rappresenta un forte segnale di inclusione, non di esclusione e di disparità.
Chiediamo, dunque, un intervento della Sottosegretaria, che di sport veramente se ne intende, affinché – conclude il Garante dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza – prenda in considerazione questa situazione di disagio e solleciti le istituzioni ad adottare diverse e più equilibrate misure organizzative per la gestione e il contenimento dell’emergenza sanitaria nello sport e nelle attività ricreative in particolare rivolte ai minori».