Home Cultura Cultura Genova

Appuntamento il 29 gennaio alle 17 nella Sala Blu dell’Acquario

Appuntamento il 29 gennaio alle 17 nella Sala Blu dell’Acquario
Appuntamento il 29 gennaio alle 17 nella Sala Blu dell’Acquario

Appuntamento il 29 gennaio alle 17 nella Sala Blu dell’Acquario, con i Mercoledì Scienza degli Amici dell’Acquario

Appuntamento il 29 gennaio alle 17 nella Sala Blu dell’Acquario, per parlare di “Cappadocia, terra di gnomi, fate e … speleologi” con Roberto e Andrea Bixio del Centro Studi Sotterranei, Commissione Nazionale Cavità Artificiali della Società Speleologica Italiana.

Quando, nel 1714, Paul Lucas, per incarico del re di Francia, pubblicò la prima immagine, davvero fantasiosa e un po’ ingenua, che rappresentava la Cappadocia, suscitò grande meraviglia parlando di una popolazione trogloditica che viveva nei Peri Bacalari, cioè nei Camini delle Fate, costituiti da pinnacoli di tufo, da lui rappresentati come una sorta di accampamento di tende pellerossa.

Naturalmente in Cappadocia non ci sono né gnomi, né fate, né pellerossa …. ma speleologi sì!

Infatti, è da almeno 30 anni che il Centro Studi Sotterranei (di Genova) organizza spedizioni in questa terra che, comunque, presenta morfologie davvero fiabesche e, allo stesso tempo, cariche di storia.

Qui, nel corso dei millenni si sono avvicendate numerose popolazione, dagli Ittiti ai Frigi, dai Greci ai Romani, poi Bizantini, che, tra VII e X secolo, dovevano difendersi dalle scorrerie arabe, sino alla conquista dei Turchi Selgiuchidi e poi degli Ottomani.

Ciascuna di esse ha lasciato il proprio segno nelle rocce erose dall’acqua, dal vento e dal gelo, che hanno modellato i vasti altipiani di teneri tufi vulcanici in strapiombanti falesie, tormentati calanchi, profondi canyon, e nelle forme più bizzarre di alti pinnacoli.

Ciascuna di queste forme è stata utilizzata dall’uomo, soprattutto in epoca medievale, per ottenere centinaia di sicuri rifugi sotterranei, abitazioni, chiese, tombe, ma anche strutture idriche per la bonifica e per l’approvvigionamento di veri e propri villaggi rupestri, estesi nel sottosuolo anche per chilometri.

Gli stessi elementi meteorici, soprattutto nel corso degli ultimi secoli, hanno purtroppo prodotto il crollo, sempre in atto, di vaste porzioni di roccia e il riempimento o la scomparsa parziale della maggior parte delle strutture sotterranee, provocando il loro progressivo, e oggi pressoché totale abbandono, rendendole spesso inaccessibili, o comunque difficili e pericolose da percorrere.

In tale contesto, il team del Centro Studi Sotterranei ha voluto contribuire alla conoscenza di questo territorio, che si estende per più di 20.000 chilometri quadrati nel cuore dell’attuale Turchia, lanciando due sfide.

La prima, sportiva e tecnica, ha previsto la messa a disposizione delle Autorità turche delle proprie esperienze speleologiche che hanno permesso di avventurarsi là dove, da tempo, nessuno aveva più osato spingersi, superando claustrofobici cunicoli, in parte crollati, calandosi da pareti verticali per raggiungere strutture in quota, sventrate, inoltrandosi in condotti allagati e gelidi.

Allo stesso tempo, come d’uso in speleologia, è stata prodotta una puntuale documentazione corredata da un ampio apparato iconografico e topografico.

La seconda sfida, sempre presente nel corso delle indagini, ma particolarmente accentuata nelle spedizioni più recenti, è stata quella di “avventurarci” nell’area più conosciuta e più studiata della Cappadocia, cioè l’area di Göreme, dove innumerevoli esperti di tutto il mondo (dalle Università americane e italiane alla Sorbona, ecc.), da ormai 100 anni stanno conducendo indagini sulle strutture ecclesiali bizantine e sulle tombe romane e cristiane.

La nostra idea era quella di “dimostrare”, sempre con spirito aperto e collaborativo, che la tecnica e l’esperienza speleologica potevano rendere nuovamente palese ciò che ormai era diventato invisibile e apparentemente inaccessibile.

La sfida però non è terminata perché, nel corso delle indagini il Centro Studi Sotterranei ha individuato, accanto a centinaia di piccionaie rupestri note, un paio di strutture interamente scavate nelle pareti di roccia che si sono rivelate essere degli antichi apiari (abbandonati e, in parte, distrutti).

In seguito, sono diventati una decina. Recentemente il team ha deciso di realizzare un repertorio sistematico e, grazie a collaborazioni con storici dell’apicoltura belgi e inglesi, e al coinvolgimento (finalmente) di colleghi turchi, a tutt’oggi sono stati rilevati e mappati già più di cento apiari di cui, prossimamente, verrà pubblicata documentazione.

Andrea Bixio

– Dottore in Scienze Informatiche (Università di Genova).

– Speleologo, fotografo, topografo, programmatore informatico.

Dal 1991 ha partecipato alle missioni condotte in Turchia dal team del Gruppo Studi Sotterranei, sotto l’egida del Ministero della Cultura Turco, Direzione Generale delle Antichità.

Coordinatore tecnico della attività esplorativa e documentazione delle missioni.

Coautore di numerosi articoli e volumi inerenti i siti rupestri della Turchia.

Roberto Bixio

– Dottore honoris causa, National University of Architecture and Construction of Armenia (NUACA), Yerevan.

– Membro del Comitato Scientifico della rivista ‘Opera Ipogea’ della Società Speleologica Italiana (CNCA-SSI), Bologna (Italia).

Da cinquant’anni si occupa di esplorazioni sia in cavità naturali che artificiali, in Italia e all’estero. Nel 1967 è tra i fondatori del Gruppo Grotte Genova. Nel 1986 contribuisce alla nascita del Centro Studi Sotterranei e inizia ad occuparsi delle cavità artificiali presenti nel sottosuolo di Genova, sua città natale.

Dal 1991 è responsabile delle pluriennali missioni speleo-archeologiche in Anatolia (Centrale ed Orientale), in collaborazione con varie Università turche e italiane e autorizzate dal Ministero della Cultura turco, Direzione Generale delle Antichità.

– Autore di 11 volumi tra cui 6 editi nei British Archaeological Reports da Archaeopress di Oxford, ed uno dall’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato di Roma, oltre a 160 articoli pubblicati su atti di congressi e riviste internazionali

Per informazioni: tel. 010/2345.279-323, amici@costaedutainment.itwww.amiciacquario.ge.it

Non perdere gli ultimi aggiornamenti su cronaca, eventi e politica in Liguria! Iscriviti sui canali di Liguria Notizie di TelegramFacebook, Twitter e YouTube