Informazioni corrette e fake news. Nelle ultime ore sta girando sui social network un video in cui due italiani, indossando la mascherina e un paio di occhiali scuri, mostrano l’acquisto del farmaco Arbidol (prodotto dall’azienda russa Pharmstandard) nella farmacia dell’aeroporto di Mosca.
I tizi sostengono che si tratta di una cura contro il coronavirus e che “è in commercio da 46 anni e ce l’hanno i russi”.
I due spiegano: “Ci troviamo all’aeroporto di Mosca e andiamo in farmacia a comprare questo famoso Arbidol, contro tutti i coronavirus”.
Il video poi si conclude così: “Voi mi potete dire in Italia come mai sono morte così tante persone e questo farmaco che noi non abbiamo loro ce l’hanno?”.
Lo scorso febbraio l’Università di Zhenjiang aveva annunciato una possibile cura per il coronavirus SARS-COV-2 – Covid-19 con i farmaci Arbidol e Darunavir.
Come riporta oggi Wikipedia, Li Lanjuan, un esperto della National Health Commission of China, il mese scorso aveva proposto di utilizzare Arbidol (Umifenovir) insieme a Darunavir come potenziale trattamento durante l’epidemia di coronavirus 2019-2020.
Esperti cinesi avevano quindi affermato che test preliminari avevano dimostrato che Arbidol e Darunavir potevano inibire la replicazione del virus. Purtroppo, finora, senza effetti aggiuntivi se aggiunto sopra allo spray α2b di interferone umano ricombinante.
Tuttavia, l’Organizzazione mondiale della Sanità, aveva subito dichiarato: “Non ci sono terapie efficaci conosciute contro questo 2019-nCoV”.
Nei giorni successivi, è poi arrivata la dichiarazione del direttore del dipartimento di Malattie Infettive dell’ospedale Sacco di Milano, Giuliano Rizzardini: “Si sta tentando anche con Arbidol, un antinfluenzale approvato in Russia e in Cina, e con altri farmaci contro l’Hiv”.
Per il momento, quindi, non ci sono certezze sul farmaco russo in questione.
Ieri l’agenzia di stampa Reuters ha riportato un comunicato della casa farmaceutica Johnson & Johnson che spiega che non ci sono prove scientifiche che il suo farmaco per l’HIV, Prezista, un altro nome del Darunavir, il farmaco citato nella ricerca insieme all’Arbidol, abbia effetto contro il coronavirus.
E’ quindi vero che l’Arbidol è in libera vendita in Russia, ma al momento non risultano studi medici scientifici in Europa che garantiscano la sua efficacia contro il Covid-19. Anzi, semmai è il contrario.
Al momento, la terapia che sta dando “incoraggianti risultati” è quella in cui si somministra il Tocilizumab, secondo il protocollo sanitario redatto dai medici del San Martino di Genova.
L’unica “medicina” veramente efficace in questo periodo è restare a casa e comunque rispettare sempre la distanza interpersonale di almeno un metro (molto meglio due) per evitare ulteriori contagi e il collasso del nostro sistema sanitario.
Ricordiamo, inoltre, che il governatore veneto Luca Zaia sta insistendo per fare i tamponi “on the road” anche alle persone asintomatiche che escono di casa per motivi di lavoro o altre valide ragioni: “Del bilancio mi importa poco, vale sempre meno della vita dei miei cittadini”. Una soluzione che ha portato a zero casi positivi nel Comune padovano di Vò, dove era nato un focolaio e dove lo screening è stato poi effettuato sul 95% dei cittadini: “Ora è la zona più sicura di tutto il Veneto”.