La procura di Genova ha avviato un’indagine per truffa nei confronti dello Stato dopo che la Fiom di Genova ha avviato un esposto nei confronti di Arcelor Mittal che aveva chiesto, durante il lockdown, la cassa integrazione per i dipendenti.
Secondo la Fiom ci sarebbe stato un uso illegittimo perché l’azienda aveva ottenuto anche la deroga per continuare a lavorare anche nei mesi di blocco.
Il procuratore aggiunto Francesco Pinto ha delegato il nucleo di polizia economico finanziaria della Guardia di finanza, guidato dal colonnello Maurizio Cintura.
Secondo il segretario della Fiom Bruno Manganaro Mittal aveva messo i lavoratori in cassa-covid subito dopo aver chiesto con alla Prefettura la ripartenza, in deroga alla normativa sul lockdown, di due linee di produzione, la banda stagnata e la linea di zincatura 3.
La riapertura era stata, poi, concordata con i sindacati dopo la sanificazione e la messa in sicurezza dei luoghi di lavoro ed era stata chiesta dall’azienda per poter rispondere agli ordini che arrivavano anzitutto dalla filiera alimentare.
Ora l’inchiesta cercherà di fare luce se ArcelorMittal, abbia avuto dei finanziamenti pubblici di cui non avrebbe avuto diritto.