“La sintesi di questa vicenda è dolore su dolore. Chi ha perso una persona cara l’ha persa una seconda volta”.
Lo ha dichiarato stamane l’arcivescovo di Genova, monsignor Marco Tasca, che ha benedetto il cimitero di Camogli e le bare finite in mare (circa 200) dopo il crollo della falesia.
Al momento sono state recuperate soltanto una ventina di salme, più quelle recuperate a notevole distanza sulla costa genovese. In mattinata è stata anche avviata la fase operativa massiva di recupero dei feretri con l’impiego dei sommozzatori del Comsubin della Marina Militare.
“Davanti a un evento del genere – ha aggiunto monsignor Tasca – c’è anche un senso di impotenza alla quale non siamo abituati perché vorremmo avere tutto sotto controllo sempre e comunque.
Cerchiamo di vivere questo evento, come tutte le stagioni difficili, con quella speranza che la fede cristiana sa dare.
A questa comunità dico il dolore è grande non solo per chi ha perso una persona cara ma per tutta questa città e a questa città dico di guardare avanti per poter vivere e non sopravvivere anche con uno sguardo al futuro”.