“L’annuncio dell’esenzione dall’Iva per le mascherine, come richiesto nelle scorse settimane dalla Lega, da parte del Governo non basta.
La Liguria sia capofila tra le Regioni nel sollecitare il Governo affinché inserisca i dispositivi di protezione individuale ‘Made in Italy’ nelle spese mediche detraibili e introduca misure economiche compensative, riconoscendo alle nostre aziende incentivi pari alla differenza tra il prezzo di Stato imposto e il costo standard di produzione, in modo tale da permettere alle imprese di sopravvivere e di non chiudere la loro attività”.
Lo ha dichiarato oggi il vice capogruppo regionale Paolo Ardenti (Lega).
“Al momento – ha spiegato Ardenti – anche sul nostro territorio ci sono diverse aziende che, seguendo le indicazioni del Governo, hanno riconvertito o hanno deciso di riconvertire la produzione per l’emergenza coronavirus.
Tuttavia, il commissario governativo Domenico Arcuri ha dichiarato ai media che il prezzo di vendita delle mascherine sarà calmierato a 0.50 euro. Una beffa. Perché si tratta di un prezzo del tutto insostenibile per le nostre aziende, che potrebbe anche portare all’approvvigionamento dei Dpi presso altri Paesi come la Cina con la conseguenza che, in Liguria e in Italia, aumenterà il numero dei disoccupati.
Pertanto, la decisione del commissario governativo di fissare il prezzo di 0,50 centesimi senza prevedere misure compensative risulta non soltanto dannosa per i nostri piccoli e medi imprenditori, ma appare anche incongruente rispetto alla richiesta dello stesso Governo alle aziende italiane di fare uno sforzo e riconvertire la produzione per coprire il fabbisogno di Dpi”.